Prima i rumors nella notte, arrivati dall’autorevole giornale finanziario americano “The Wall Street Journal”, poi la conferma in una nota ufficiale di pochi minuti fa: Investindustrial, holding guidato dalla famiglia Bonomi (con 11 miliardi di euro di capitale raccolto), ha trovato un accordo con Eataly, realtà che è diventata un avamposto del made in Italy di qualità nel mondo, creato da Oscar Farinetti (con 44 store in 15 Paesi, ed un fatturato 2022 stimato in 600 milioni di euro). Un operazione da 200 milioni, tanti quanto saranno investiti da Investindustrial, che acquisterà anche parte delle azioni detenute dagli attutali azionisti, e che, al momento del closing, diventerà il socio di maggioranza, con il 52% delle azioni, mentre il 48% restante rimarrà diviso tra Eatinvest (famiglia Farinetti), la famiglia Baffigo-Miroglio e Clubitaly (Tamburi Investment Partners).
“L’investimento - si legge in una nota ufficiale - consentirà a Eataly di di ridurre l’indebitamento finanziario netto e di massimizzare la flessibilità finanziaria per i piani di espansione globale del Gruppo. L’iniezione di capitale rafforza il ruolo dell’azienda come ambasciatore globale dell’eccellenza alimentare made in Italy, sia attraverso l’apertura di flagship store che con lo sviluppo di nuovi format, oltre a consentire l’acquisizione di tutte le quote di minoranza dell’attuale attività di Eataly negli Stati Uniti. Nicola Farinetti, che attualmente ricopre la carica di ad, assumerà la carica di presidente della società, e a breve verrà annunciato un nuovo ad, con la missione di guidare l’azienda nella sua prossima fase di crescita su scala globale. Investindustrial, la famiglia Farinetti, la famiglia Baffigo/Miroglio e Clubitaly intendono continuare a sostenere lo sviluppo dell’azienda”.
Andrea Bonomi, presidente dell’Advisory Board di Investindustrial, ha dichiarato: “siamo lieti di poter sostenere sostenere Eataly, un esempio di eccellenza italiana nel mondo, come partner di lungo periodo. Grazie alla visione e alla capacità imprenditoriale della famiglia Farinetti, Eataly rappresenta un player unico e innovativo che ha guidato la rivoluzione del concetto di cibo italiano di alta qualità in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di supportare Eataly, facendo leva sulla nostra profonda esperienza nella crescita globale delle aziende nella sua con i più alti principi Esg (Environmental, Social and Governance, ndr) e di sostenibilità. La collaborazione tra Investindustrial, la famiglia Farinetti, la famiglia Baffigo/Miroglio e la famiglia Eataly è concentrata a sostenere la prossima fase di crescita di Eataly, preservando il suo Dna unico e mantenendo il suo profilo di sostenibilità, controllo della catena di fornitura e integrità”.
“L’accordo che abbiamo firmato avvia una partnership strategica che proietta Eataly in una nuova fase della sua storia - ha aggiunto Nicola Farinetti, ad Eataly - accelerando la sua crescita internazionale. Questa partnership ci permetterà di rafforzare il nostro format unico a livello mondiale, promuovere progetti innovativi legati all’innovazione, e di potenziare le nostre capacità. Siamo felici di intraprendere questo nuovo percorso insieme a un partner di grande prestigio come Investindustrial, che condivide le nostre stesse idee. Investindustrial, che condivide i valori e la visione di Eataly e che ha scelto di sostenerci nel raggiungimento del nostro obiettivo di essere l’ambasciatore l’ambasciatore italiano del made in Italy nel mondo. Il know-how e le risorse che Investindustrial apporteranno al modello Eataly - continua Farinetti - rappresentano una straordinaria leva per guardare al futuro con con maggiore fiducia e slancio, forti della nostra storia e in continuità con i risultati raggiunti fino ad oggi grazie al lavoro di tutte le ad oggi grazie al lavoro di tutti i membri del team globale di Eataly”.
Un nuovo capitolo che si apre, dunque, per una realtà come Eataly che, partita da Torino nel 2003, ha conquistato il mondo, e dato un impulso significativo, a suo modo, alla crescita del made in Italy in questi ultimi (quasi) 20 anni.
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