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LA CURIOSITÀ

Elio de Le Storie Tese racconta il vino: “passione, amicizia e attaccamento alle proprie origini”

A WineNews il leader della storica band, protagonista a Bologna nel “Mercato Fivi” by Vignaioli Indipendenti
ELIO, ELIO E LE STORIE TESE, FIVI, STEFANO BELISARI, vino, Italia
Stefano Belisari, in arte Elio, premiato come “Un Vignaiolo come noi” by Fivi

Un musicista che per tanti anni è stato un portabandiera del rock alternativo, fedele al proprio credo e quindi lontano dagli schemi e dai cliche del genere, non poteva certamente non sentirsi a proprio agio anche in questo palcoscenico. Perché essere artigiani nel vino, come nella musica, significa scegliere una strada emozionante ma difficile, schierandosi dalla parte degli “outsider” in un mercato non privo di ostacoli. Piccoli ma ugualmente importanti, sono quei produttori che grazie anche ad un certo gusto della sfida, che quotidianamente alimenta la passione, rappresentano una tessera piena di energia nel grande mosaico del vino. Perché l’importante, alla fine, è arrivare all’obiettivo, non importa “quale” e il “come”. L’artigianalità è una tecnica conosciuta molto bene da Stefano Belisari, in arte Elio, leader e cantante degli “Elio e le Storie Tese”, band milanese inizialmente di “culto” ma che è arrivata poi ad essere tra le più amate in Italia conquistando con il loro stile unico pubblico e critica, compresa quella prestigiosa del Festival di Sanremo. Elio ha tagliato il nastro del “Mercato” dei Vignaioli Indipendenti, evento della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) che per la prima volta è andato in scena a Bologna: una realtà, quella dei Vignaioli Indipendenti, che abbraccia 1.500 produttori e che interessa anche Elio, che possiamo infatti definire come un vignaiolo un po’ speciale. Come del resto ha fatto la Fivi, che gli ha assegnato il nuovo Premio “Un Vignaiolo come noi” (accanto ad Emidio Pepe, vignaiolo-simbolo d’Abruzzo, che ha ricevuto Premio “Leonildo Pieropan”, dedicato ad uno dei fondatori della Fivi). Le sue uve vanno all’azienda marchigiana Fiorano, poco distante dal borgo di Cossignano, sulle colline del Piceno che il nonno materno lasciò negli Anni Trenta del Novecento per andare a fare il sarto a Milano. Un amore, quello del vino, che per Elio profuma di storia e di valori, ma soprattutto di emozioni, come quelle che ci sanno regalare una canzone con cui siamo cresciuti e che ti restano nel cuore per sempre. Elio, a WineNews (in questo video, insieme ai vignaioli Fivi), ha raccontato questo legame speciale: “il vino oltre ad essere una passione è anche la prova dell’amicizia, dell’attaccamento alle proprie origini, per me è questo: l’uva cresce nel paese dove era nato mio nonno e ciò mi collega a questa terra, lo vivo come qualcosa di antico”. E poi, come è nel “mood” dei Vignaioli Indipendenti, il vino può essere anche sinonimo di condivisione e di allegria, lontano dagli schemi troppo “seriosi” di certi eventi. Perché, come dice Elio, “basta bere un po’ e ci si trasforma in esponenti ironici della viticoltura e della vinificazione!”.

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