Se le esportazioni di vino italiano, nel primo bimestre 2023, secondo i dati Istat, sono più o meno in linea con quelle dello stesso periodo del 2022 (+3,5%), di poco sopra al miliardo di euro (l’analisi più dettagliata del comparto su WineNews, ndr), sembra correre più veloce, nel suo complesso, l’export del made in Italy agroalimentare. Almeno secondo le proiezioni di Coldiretti sul primi trimestre, che parlano di una crescita del +13% in valore, “dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato nel 2022, grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca, che salgono sul podio delle specialità italiane più venduti all’estero”. “Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 - sottolinea la Coldiretti - sono le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 21% davanti alla Germania (+16%), alla Gran Bretagna (+14%) e agli Stati Uniti (+9%). A livello complessivo la Germania resta, comunque, il principale mercato di sbocco dell’alimentare, con un valore di 9,4 miliardi nel 2022 davanti agli Stati Uniti, con 6,7 miliardi che superano di misura la Francia, che si piazza al terzo posto 6,6 miliardi. Risultati positivi - precisa la Coldiretti - anche nel Regno Unito, con 4,2 miliardi che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Unione Europea.
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