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DAI CAMPI AL MERCATO

Export alimentare extra Ue, made in Italy a +9,3% nei primi 4 mesi 2019

Lo sottolinea Coldiretti su dati Istat. Bene tutta l’Europa: secondo la Commissione Ue +2,9% tra aprile 2018 ed il 2019 (per 141 miliardi di euro)
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Export alimentare extra Ue, made in Italy a +9,3% nei primi 4 mesi 2019

Volano le esportazioni dell’alimentare nazionale che fanno registrare il record storico con un balzo del 9,3% nei paesi extra Ue. A dirlo la Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2019 .

“Si tratta in realtà del consolidamento del successo dell’alimentare nazionale nel mondo - sottolinea la Coldiretti - con un 1 prodotto esportato su 3 che viene comprato sui mercati esteri fuori dall’Unione Europea. Un trend che evidenzia la capacità del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità ma anche i rischi determinati dalla tensioni internazionali che gravano sul comparto. A preoccupare è la minaccia di dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha stilato una black list che comprende quasi la metà dei prodotti agroalimentari italiani esportati in Usa, dal Prosecco al Parmigiano Reggiano, dal Pecorino Romano all’olio di oliva e molto altro. Ma non mancano neppure timori a livello comunitario - sottolinea Coldiretti - per le conseguenze di una Brexit senza accordo in particolare per la tutela alcuni prodotti di punta del Made in Italy in Gran Bretagna che si troverebbero senza tutele dalle imitazioni”. Quattro mesi positivi, comunque, per il made in Italy agroalimentare, il cui export, cresce molto più velocemente di quello dell’Ue nel complesso, con le esportazioni agroalimentari dell’Unione Europea che sono cresciute solo del 2,9% tra aprile 2018 e aprile 2019, toccando quota 141,1 miliardi di euro, mentre le importazioni hanno raggiunto i 118,1 miliardi (+1,9%). Liquori, vino, pasta e paste alimentari sono i prodotti Ue che trainano di più le esportazioni, con i guadagni maggiori per alimenti e bevande europee in destinazioni come Cina, Giappone, Canada, Russia e Usa.Gli Stati Uniti, insieme a Brasile, Ucraina e Cina, sono invece i principali fornitori dell’Ue. Il surplus commerciale dell’agroalimentare Ue è cresciuto di 1,8 miliardi di euro, superiore dell’8,3% rispetto al 2017-18, e ha raggiunto 23,3 miliardi di euro.

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