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L’ITALIA DEL VINO

Export del vino italiano, il Veneto tiene e resta leader nel 2023, davanti a Piemonte e Toscana

Tutte in calo, però, le “big”. Crescono Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Lombardia, Abruzzo. Exploit della Liguria

L’export del vino italiano ha chiuso il 2023 con una leggera flessione sul 2022 (-0,8%), pari ad un valore di 7,77 miliardi di euro, un dato che si traduce in uno scenario di resistenza, e comunque di salute, nonostante, ovviamente, le difficoltà che restano così come gli interrogativi per il futuro. Ma, guardando ai risultati delle singole Regioni, secondo i dati Istat, analizzati da WineNews, le tre “big”, e quindi Veneto, Piemonte e Toscana, che insieme sommano il 67% dell’export del vino italiano, continuano a perdere seppur con “pesi” diversi. Il Veneto, con 2,8 miliardi di euro, rimane vicino ai numeri del 2022 (-0,2%), mentre è più sostanzioso il calo di Piemonte (-5,6%) con l’export che vale 1,21 miliardi di euro e Toscana (-4%) di poco sotto a 1,19 miliardi di euro.
Dietro le tre principali “potenze” enoiche ci sono, comunque, realtà in grado di compensare il calo. Ad iniziare dal Trentino-Alto Adige/Südtirol che continua a crescere toccando quota 631,4 milioni di euro (+3,7%), superando l’8% delle esportazioni nazionali. Bene anche l’Emilia-Romagna (+3%) con 465,8 milioni, la Lombardia (+3,1%) a 327,9 milioni, l’Abruzzo (+6,2%) a 232,4 milioni. Segue la Puglia, alla posizione n.8 (+4,8%) a 214,7 milioni, tallonata dal Friuli-Venezia Giulia (+8,4%) a 214,3 milioni. Chiude la top-ten la Sicilia con 163,5 milioni, in calo del 2,3% mentre crollano la Campania (-21,5%) a 49,7 milioni e la Calabria (-25,7%) che scivola sotto i 6 milioni in un Sud, Isole comprese (-7,4%, la Sardegna, di poco sotto i 24 milioni), completamente in “rosso”.
Nota positiva quella della Liguria che, pur rappresentando una minima porzione dell’export del vino italiano, fa registrare la performance migliore (+55,8% pari a 23,9 milioni di valore), battendo il Molise (+17,3%, 7,8 milioni di euro). Tra le prime dieci regioni solo le prime tre (Veneto, Piemonte e Toscana) e la n. 10, la Sicilia, hanno registrato dei cali a dimostrazione, comunque, di un’Italia del vino dinamica con tante realtà in crescita e che stanno ricevendo risposta positive dal mercato.

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