Sui prezzi, il vino italiano, cresciuto tantissimo in qualità, deve ancora recuperare terreno su tanti competitor, soprattutto sulla Francia, se si guarda in particolare ai fine wine. Percorso lungo ma, pian piano, le cose stanno cambiano, ed il termometro è ancora una volta il Liv-Ex, piattaforma di riferimento del mercato dei “fine wine”.
Non solo perchè dal 2010 ad oggi, il “peso” delle migliori etichette del Belpaese sul valore scambiato sulla piattaforma è passato da 2% al +8,5%, o perchè il numero di etichette scambiate (dato che tiene conto anche delle diverse annate della stessa etichette, ndr) è cresciuto del 1.056%. Ma anche perchè, spiega ancora il Liv-Ex, il valore totale dei vini italiani scambiati, dai 2 milioni di sterline toccati nel 2015, nel 2019 ha già superato i 5 milioni di sterline. “Una crescita guidata soprattutto da “active buyers”, e questo testimonia la crescita di interesse suo vini italiani”. E se, ovviamente, sottolinea la piattaforma inglese, il focus, quando si parla di Italia e fine wine è soprattutto su Toscana e Piemonte, sempre più offerte riguardano etichette da Sardegna, Sicilia, Lombardia e Puglia.Segno di un’Italia che, pian piano, cresce in maniera organica, anche nell’alto di gamma.
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