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MERCATO E PREVISIONI

Fine wine, il 2019 secondo i wine merchant del mondo sarà ancora un anno di crescita

A dirlo un sondaggio del Liv-Ex tra i suoi 426 membri da 41 Paesi. Borgogna ancora sugli scudi, seguita da Bordeaux, Champagne e Italia
FINE WINE, LIV-EX, Mondo
Fine wine, il 2019 secondo i wine merchant del mondo sarà ancora un anno di crescita

Nonostante un avvio poco brillante, il 2019, per il mercato dei fine wine, sarà un anno di ulteriore crescita. O almeno così la pensa la maggioranza dei 426 wine merchant da 41% Paesi del mondo sondati da Liv-Ex, la piattaforma di riferimento del mercato secondario. Secondo il 60% di loro, sarà un anno di crescita per il Liv-Ex 100, l’indice di riferimento, che tiene conto dei movimenti dei 100 vini più ricercati (al momento per l’Italia si sono Sassicaia 2014 e 2015, Masseto 2014, Tignanello 2015, Ornellaia 2013 e 2015 ed il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, ndr) crescerà, ma c’è anche un 34% che, invece, prevede un calo, ed un 6% di wine merchant secondo cui, invece, sarà un anno all’insegna della stabilità. E se per i più ottimisti ci sarà una crescita addirittura del 27%, e per i più pessimisti invece la perdita si aggirerà intorno al 15%, la crescita prevista, in media, sarà di un più realistico 2,3% per l’indice. A tirare la crescita, per la stragrande grande maggioranza dei wine merchant, sarà ancora la Borgogna, e c’è anche una buona fetta di operatori che commette sul recupero di Bordeaux e su un nuovo boom degli Champagne da collezione. Ma non manca chi vede nei vini italiani i possibili grandi protagonisti dell’anno che verrà.

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