Dopo mesi e mesi di segni negativi, che in verità continuano a dominare la scena, è presto, prestissimo, per abbandonarsi a facili entusiasmi. Eppure, in un 2025 complicato anche per il mercato dei fine wines, almeno l’Italia registra una piccola inversione di tendenza. Almeno stando ai risultati dell’Italy 100, l’indice dedicato a vini tricolori del Liv-Ex, la piattaforma di riferimento del segmento, che cresce del +0,6% mese su mese, a luglio 2025 su giugno. Una goccia in un bicchier d’acqua, o meglio di vino, per per l’indice formato, oggi, dopo l’ultimo aggiornamento, dal Barolo di Bartolo Mascarello di tutte le annate dalla 2011 alla 2020, così come del Barbaresco di Gaja, dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, annate 2001, 2002, 2004, 2005, 2006, 2008, 2010, 2013, 2014 e 2015, dal Barolo Le Rocche del Falletto Riserva di Bruno Giacosa 2000, 2001, 2004, 2007, 2008, 2011, 2012, 2014, 2016 e 2017, e, ancora, da tutte le annate dalla 2012 alla 2021 del Sassicaia della Tenuta San Guido, di Solaia e Tignanello di Marchesi Antinori, e di Ornellaia e Masseto del Gruppo Frescobaldi, oltre che dal 100% Sangiovese Toscana Igt di Soldera Case Basse delle annate dalla 2009 alla 2019 (ad esclusione della 2010).
Che però, non è nulla più che una piccola eccezione, su un anno che resta in negativo e che vede, peraltro, le performance di tutti gli altri indici, sostanzialmente francesi, peggiorare ancora nei primi 7 mesi 2025. Perché se l’Italy 100 fa -2,8% da inizio anno sullo stesso periodo 2024, il Liv-Ex 100, indice di riferimento della piattaforma, perdendo ancora qualche decimale a luglio, segna -5,2% da inizio anno (indice di cui fanno parte per l’Italia, dopo l’ultimo aggiornamento, il Barolo 2019 di Bartolo Mascarello, il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2017 di Bruno Giacosa, il Barolo Monfortino Riserva 2014 e 2015 di Giacomo Conterno, il Brunello di Montalcino Riserva 2016 di Biondi-Santi, il Barbaresco 2019 di Gaia, il Sassicaia 2019, 2020 e 2021 della Tenuta San Guido, il Solaia 2021 ed il Tignanello 2020 e 2021 di Marchesi Antinori, e l’Ornellaia 2021 ed il Masseto 2020 e 2021 del Gruppo Frescobaldi, oltre alla “new entry” del 100% Sangiovese Toscana Igt 2019 di Soldera Case Basse). Peggiora ancora il Liv-Ex 1000, il più ampio degli indici, che perde il -5,4%, trainato in basso dal Bordeaux 500 che espande il calo al -6,6% da inizio anno, dal Burgundy 150 a -5,8%, e dallo Champagne 50, a -5,1%, per fermarci agli indici più importanti. In attesa di un’inversione di tendenza che, però, ad oggi, resta poco più di un miraggio, almeno nel breve termine.
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