L’Italia si appresta ad affrontare, anche in vigna, la seconda ondata di caldo dell’estate, con temperature costantemente sopra i 35 gradi per le prossime due settimane, e l’andamento vegetativo tra i filari che, al momento, non sembra destare preoccupazioni, nonostante il silenzio sul fronte delle previsioni vendemmiali. In Francia, invece, come di consueto, il Ministero dell’Agricoltura ha già piuttosto chiaro il quadro della campagna 2019, che porterà ad una produzione complessiva di 42,8-46,6 milioni di ettolitri, in calo del 6-13% sul 2018, con la raccolta in leggero ritardo sullo scorso anno; sarà la seconda più scarsa degli ultimi 5 anni, e se nel 2017 furono le gelate primaverili il problema maggiore, a ridimensionare la vendemmia questa volta potrebbero essere proprio le ondate di calore estive.
A livello di ciclo vegetativo, la fioritura è arrivata in condizioni climatiche generalmente avverse, causando fenomeni come la colatura (caduta di fiori e bacche appena formate) e l’acinellatura, specie nell’Ovest della Francia (Loira, Charente, Bordeaux). Nel Sud del Paese, le ondate di caldo di fine giugno hanno causato bruciature al fogliame ed ai grappoli, con conseguenti perdite produttive nel Gard, nell’Hérault e nel Var, come precisa il Ministero. La grandine, d’altra parte, ha avuto effetti molto limitati nel vigneto del Paese, con danni molto localizzati. Aspetto positivo, infine, legato proprio al caldo, è la pressione di malattie come l’oidio, decisamente meno preoccupante del 2018, ma comunque presente in Alsazia e Champagne.
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