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Francia, lo scioglimento dell’Assemblea nazionale preoccupa i vignaioli: “progressi a rischio”

Jean-Marie Fabre, presidente dei “Vignerons Indépendants de France”: “c’è urgenza di non perdere un secondo per concretizzare il lavoro svolto”
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Lo scioglimento dell’Assemblea nazionale preoccupa i vignaioli francesi

Il panorama politico francese è stato “travolto” da un’improvvisa novità decisa dal Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, ovvero lo scioglimento dell’Assemblea nazionale (a seguito della vittoria della destra guidata da Marine Le Pen per le elezioni europee) e l’indizione di elezioni anticipate. Si tratta di una “sorpresa” rilevante che non ha mancato di “spiazzare” tutti, mondo del vino compreso. A lanciare un allarme dalle colonne del magazine “Vitisphere” è Jean-Marie Fabre, presidente Vignerons Indépendants de France, che teme come il settore resti “vittima” della situazione e che i progressi ottenuti si possano di fatto arenare.
“Lo scioglimento ci sta indebolendo su due questioni - ha spiegato Fabre - in primo luogo, il progetto di legge sull’orientamento agricolo (Lpp), che era stato rinviato per essere ampliato. Anche se in Assemblea non siamo stati del tutto soddisfatti, abbiamo trovato echi favorevoli in Senato sulla trasmissione, le Zone di non trattamento (Znt) e la tassa di produzione per tutelare meglio la professione e la viticoltura. Questo dibattito si concluderà qui: non ci sarà nessun collegamento tra il Senato e l’Assemblea. In questo modo si pone un punto fermo al Ploa, che avrebbe dovuto dare una direzione ai prossimi orientamenti di bilancio. L’argomento dovrà essere rielaborato in Assemblea, restituito al Senato e poi ratificato. Sarà difficile stabilirlo prima del prossimo autunno”.
Ma sul tavolo c’è anche la “riduzione del potenziale di produzione vitivinicola, dell’estirpazione permanente/temporanea. Auspichiamo che i negoziati informali tra il gabinetto del Ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, e la Commissione Europea si concludano prima del secondo turno delle elezioni legislative del 7 luglio. Le discussioni sono state in gran parte affinate e spero che saremo in grado di sfruttare le tre settimane che precedono il primo turno per ratificare la richiesta formale di ridurre il potenziale vitivinicolo all’inizio di luglio. Il tempo politico francese non deve infrangere le richieste di sradicamento. C’è l’urgenza di non perdere un secondo per concretizzare tutto il lavoro svolto nella direzione delle esigenze del settore”.
Non manca anche un messaggio ai neo-parlamentari europei: “il settore - evidenza Jean-Marie Fabre - deve essere protetto dai cambiamenti climatici; e l’ancoraggio territoriale, la competitività, le prestazioni e la capacità commerciale devono essere rafforzate. E teniamo presente che la prossima riforma della Politica Agricola Comune (Pac) deve consentire di integrare nella sua regolamentazione di base strumenti che rispondano alle crisi climatiche, economiche e geopolitiche che stiamo affrontando”.

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