I prodotti “free-froom”, senza oli o zuccheri aggiungi, senza glutine e così via, continuano a crescere in tutto il mondo, ma una delle tendenze che emerge sempre più forte e chiara è quella delle proteine alternative a carne e al pesce, derivate dai vegetali. É uno dei segnali per il futuro dell’alimentazione che arriva da Anuga, la più importante fiera dell’alimentare del mondo, all’edizione n. 100, di scena a Colonia, dal 7 al 9 ottobre, con oltre 7.500 espositori da tutto il mondo (e l’Italia presente in massa, con oltre 950 realtà). I prodotti più rappresentati in Fiera, spiega Anuga, sono prodotti senza Ogm, biologici, vegani e vegetariani, “free from”, come detto, e “funzionali”. E non è un caso tra i 64 prodotti finalisti del Premio “Top 10 innovations of Anuga 2019”, ci sono soprattutto alternative vegetali a carne e pesce. In particolare, tanti burger o salsicce a base di piselli, fagioli e proteine del riso, mescolati ad ingredienti come barbabietola, olio di cocco e quinoa, ma si arriva fino ai gamberetti vegani. Ma si fanno sempre più spazio anche prodotti derivati da insetti. Altro aspetto che emerge chiaro, è ovviamente l’attenzione alla sostenibilità della produzione di cibo, e soprattutto nel packaging, dove cellulose e biomateriali stanno sempre più rimpiazzando la plastica. Continua a crescere anche il settore del “ready-to-eat”, ma con una sempre maggiore attenzione alla salubrità anche per snack e piatti pronti. E così, nella “Top 10” delle innovazioni, oltre all’aceto di birra, prodotto da Giuseppe Cremonini, unico prodotto italiano, ci sono, tra gli altri, gli snack vegetali a base di canapa, lo yogurt derivato da anacardi, le polpette a base di insetti (in particolare la tarma della farina), cocktail in bottiglia “vegani” e wurstel ricavati dalla lavorazione della buccia delle verdure. Oggi piccole innovazioni, ma segno dei tempi che cambiano, anche a tavola
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