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GAJA: “ADDIO ALLA DOCG PER I MIEI CRU”

Italia
Angelo Gaja

Angelo Gaja ha deciso di non utilizzare più la docg per i suoi gioielli: e così, dalle vendemmie ’96 e ‘97, il Barbaresco Sorì Tildin, il Barbaresco Sorì San Lorenzo, il Barbaresco Costa Russi ed il Barolo Sperss rimarranno fuori dalla denominazione di origine controllata e garantita, per libera scelta del produttore. I motivi ? Gli amici dicono che le roi sta aprendo la strada ai “super Piemonts”, cioè vini troppo grandi per stare dentro una docg, mentre i nemici raccontano che la decisione è maturata solo dopo la battaglia persa sul cambio del disciplinare del Barolo e nel Barbaresco: Gaja era a capo della cordata che vedeva di buon occhio l’aggiunta del 3% di altre uve (barbera, merlot, cabernet …) nei due vini. La produzione del Barbaresco e del Barolo normale rimangono invece sotto la docg. Il Barbaresco Sorì Tildin, il Barbaresco Sorì San Lorenzo, il Barbaresco Costa Russi ed il Barolo Sperss finiranno, dunque, nella denominazione Langhe Nebbiolo, dove è consentito aggiungere fino al 15% di uve a bacca rossa di diversa tipologia. Ma che tipo di uve ? Alcuni dicono solo barbera, altri parlano di cabernet, di merlot... La decisione di Gaja ha lasciato sconcertati e perplessi molti produttori delle Langhe.

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