Gli italiani sempre più attenti al made in Italy quando vanno a fare la spesa tanto che uno su tre (41%) ama acquistare generi agroalimentari direttamente dal produttore locale privilegiando il “chilometro zero”. Prodotti come vino, frutta, verdura e formaggi sono scelti, spesso e volentieri, dal produttore stesso con cui viene instaurato un rapporto di fiducia. Ad evidenziarlo è l’Osservatorio Reale Mutua (indagine Cawi condotta dall’istituto di ricerca Nextplora) dedicato all’agricoltura e alle nuove abitudini di acquisto degli italiani.Un dato molto significativo soprattutto perché l’affezione al Made in Italy è una certezza a cui può guardare l’intero mondo dell’agroalimentare del Paese, che, dopo le difficoltà degli ultimi mesi, si trova ora di fronte alla fase della ripartenza.
Non si tratta più, solo, di una spesa “alla vecchia maniera”: addirittura due italiani su tre (63%) si dicono propensi ad utilizzare in misura crescente app e siti per l’acquisto online e la consegna a domicilio di questi prodotti. Un trend che probabilmente la pandemia ha contribuito ad accelerare e che potrà facilitare ancor di più l’accesso alle eccellenze del territorio. Dal campo alla tavola, Made in Italy e produzione locale vanno di pari passo con l’attenzione alla sostenibilità. Una parola che per un connazionale su tre (31%) evoca una filiera agricola a basso impatto ambientale, anche grazie all’uso della tecnologia, mentre uno su cinque (22%) la associa al concetto di agricoltura a chilometro zero. Ma sostenibilità vuole anche dire stagionalità (18%), etichettatura biologica (12%) e per un ulteriore 11% il termine abbraccia valori sociali e indica una filiera equosolidale. Non è un caso, dunque, che gli italiani preferiscano i prodotti stagionali, perché più salutari (36%) e capaci di sostenere l’economia agricola dei territori (30%) con un minore impatto sull’ambiente (11%). E c’è anche chi li sceglie perché li ritiene più buoni di quelli fuori periodo (12%).
Semaforo verde, infine, tra le abitudini d’acquisto anche per i prodotti dell’agricoltura biologica, altra area importante del Made in Italy, che vengono apprezzati soprattutto perché rispettano criteri di sostenibilità (44%) e fanno bene alla salute (22%). “La nostra ricerca - commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di Gruppo - evidenzia come il Made in Italy e le produzioni agroalimentari del territorio siano sempre più apprezzati nei comportamenti di acquisto e divengano spesso oggetto di una specifica ricerca. Noi siamo da sempre vicini al mondo dell’agricoltura e, oltre alle evidenze del nostro Osservatorio, da poco abbiamo lanciato un’iniziativa specifica, “AGRIcoltura100”, insieme al nostro partner storico Confagricoltura.
Il progetto vuole promuovere il ruolo dell’agricoltura nella crescita sostenibile e nel percorso di rilancio del Paese, premiando le imprese che hanno adottato soluzioni o promosso iniziative per migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica loro e della comunità in cui operano. Questo ci permetterà di analizzare in modo ancora più approfondito le dinamiche del rischio agricolo e quindi di sviluppare soluzioni sempre più innovative con cui affiancare le aziende del settore. Auspichiamo davvero la ripresa di un comparto così importante per il Paese”.
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