Gli Usa salvano il vino italiano ed europeo da ulteriori dazi. Almeno per ora. È la decisione comunicata nella notte italiana dal United States Trade Representative, che, almeno per il settore del vino, lascia inalterato, sostanzialmente, il quadro attuale, con dazi al 25% per i vini fermi di Francia, Spagna e Germania.
Ma l’incertezza resta, perchè nel quadro della disputa tra l’americana Boeing e l’europea Airbus, Trump e l’amministrazione americana avranno ancora, nei prossimi mesi, la possibilità di introdurre “dazi a carosello” su diverse merci Ue. Certo è che, per ora, a tirare almeno un sospiro di sollievo sono sia i produttori d’Italia, che vedono restare il dazio zero sui propri vini, che d’Europa che, quantomeno, nel caso di Francia, Spagna e Germania, non vedono aggravarsi una situazione già complicata per i dazi al 25% introdotti ad ottobre, che restano in vigore. E anche il trade del vino americano, che, dall’inizio della vicenda, si è sempre detto contrario all’introduzione di dazi, potenzialmente anche al 100%, sui vini del Vecchio Continente, che per importatori, distributori e retailer sarebbero stati una vera e propria catastrofe. Una buona notizia, comunque, per l’Italia, che, nei primi 11 mesi 2019, ha esportato vino in Usa per 1,4 miliardi di euro, in crescita del 3,7% sul 2018, secondo i più recenti dati Istat.
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