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ATTUALITÀ

Glifosato, dalla Commissione Europea il rinnovo all’autorizzazione per 10 anni

Confagricoltura: “l’uso di prodotti chimici in agricoltura va ridotto, ma gli agricoltori devono avere alternative”. Polemica Greenpeace
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Una distesa di grano (ph: prostooleh by Freepik)

“Una decisione positiva per le imprese agricole e fondata su solide basi scientifiche. Il mancato rinnovo dell’autorizzazione avrebbe avuto rilevanti conseguenze sui livelli di produzione”. Il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato l’annuncio della Commissione Europea che procederà, si legge nella nota Confagricoltura, “al rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per un periodo di dieci anni con nuove condizioni e restrizioni, in assenza di parere da parte degli Stati membri. Anche in seno al comitato di appello, infatti, non è stata raggiunta la maggioranza necessaria per approvare o respingere la proposta di rinnovo presentata dalla Commissione”. Confagricoltura che evidenzia anche come “la proposta ha fatto seguito alle conclusioni a cui è giunta l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), dopo un processo di valutazione che è iniziato nel 2019”.
Secondo l’Efsa, “non sono state individuate aree critiche di preoccupazione per la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente”. In un’audizione che si è tenuta al Parlamento Europeo a fine agosto, i rappresentanti dell’Efsa hanno dichiarato che quella sul glifosato è stata la valutazione più approfondita mai effettuata. Dal canto suo - prosegue Confagricoltura - anche l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (Echa) ha sostenuto che “l’esame dei pericoli posti dal glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione come sostanza cancerogena”. Per il presidente Confagricoltura Giansanti, “l’uso di prodotti chimici in agricoltura va ridotto, proseguendo un percorso che è già in atto da tempo ma gli agricoltori devono avere a disposizione valide alternative sul piano tecnico ed economico. Nella fase di grande incertezza che è in atto, anche l’impatto sul potenziale produttivo deve essere attentamente valutato”.
“Questo è un giorno triste per l’Europa, poiché si è persa l’occasione di vietare un erbicida che comporta rischi per la salute ed effetti tossici sull'ambiente che non possono più essere ignorati - dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia - ed il Governo italiano ha ora il dovere di fare il possibile a livello nazionale per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente dal quale tutti noi dipendiamo”.

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