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GOLOSI D’ITALIA, BENVENUTI A MONTALCINO: LA CAPITALE DEL BRUNELLO OSPITA DAL 9 ALL’11 SETTEMBRE LA “SETTIMANA DEL MIELE”, CON MIGLIAIA DI DOLCI VASETTI IN ARRIVO DA TUTTE LE REGIONI

E se tutti i golosi d’Italia decidessero di riunirsi in un convegno? La sede ideale potrebbe essere Montalcino, che da capitale del Brunello si trasforma nella capitale del miele italiano. L’occasione è la “Settimana del miele”, che dal 9 all’11 settembre riunisce migliaia di dolci prodotti delle api in arrivo provenienti da tutto il territorio nazionale. La più antica rassegna d’apicoltura italiana rappresenta uno degli eventi più attesi del settore, una kermesse interamente dedicata al miele (ma non solo), prodotto antichissimo e assolutamente naturale, ormai di gran moda sulle tavole degli italiani. I segreti e le virtù del miele, i suoi mille sapori, ma anche momenti di studio e di dibattito scientifico saranno al centro di questa annuale passerella. In agenda incontri tecnici tra esperti, studiosi, docenti universitari e istituzioni, con discussioni e approfondimenti che quest’anno si concentreranno soprattutto sul pericolo rappresentato dai prodotti in arrivo dalla Cina. E’ stata segnalata infatti negli ultimi mesi un’invasione di miele in barile in arrivo dal colosso orientale - che ha da poco riavviato l’export di miele dopo che era stato proibito dall’Unione Europea a causa della contaminazione da antibiotici - e dai Paesi dell’Est, a prezzi concorrenziali ma di qualità mediocre e soprattutto privi di adeguate garanzie igieniche e sanitarie.
Nella mostra-mercato di Montalcino i visitatori potranno assaggiare un universo di mieli rigorosamente “made in Italy”, in arrivo da tutte le regioni, conoscere gli altri tesori dell’alveare - pappa reale, propoli, polline, cera - e tutti i prodotti che se ne ricavano: cosmetici, digestivi e liquori al miele, ma anche caramelle, biscotti, confetture, frutta secca al miele e tante altre prelibatezze. La “Settimana del Miele” si è inoltre conquistata un ruolo di primo piano a livello nazionale per il concorso “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano. Per il resto la parola al territorio che, per una volta, mette da parte il suo figlio più nobile, il Brunello, per lasciar spazio al più dolce dei prodotti naturali. Montalcino è situato in un’area naturalmente favorevole all’attività delle api. Sviluppata negli anni ‘30 da Guido Franci, questa nobile arte agricola ha trovato a Montalcino un humus favorevole: qui si produce oggi l’1% del miele italiano (circa 100.000 chilogrammi) delle più diverse tipologie.
E anche se per i dati definitivi occorrerà aspettare settembre, promette bene il raccolto di miele 2005, che si preannuncia, tranne alcune eccezioni, di buona qualità. Sulle tavole degli italiani si consumano ogni anno quasi 400 grammi di miele a testa, con un interesse ed una conoscenza in continua crescita tra il grande pubblico. Nel settore operano ben 50.000 apicoltori, con 1,1 milioni di alveari che ospitano una popolazione di 55 miliardi di api. Il giro d’affari dell’apicoltura italiana è di 60 milioni di euro, ma arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura.

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