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ALLARME

Granchio Blu, via libera a naste e cestelli. Veneto ed Emilia Romagna chiedono lo stato di emergenza

Sulle coste venete raccolte 326 tonnellate di crostacei. E a Rimini diventa un business: un primo carico da 16 tonnellate è partito per la Florida
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Il Granchio Blu minaccia le coste italiane

Non si arresta l’avanzata del Granchio Blu, specie alinea e invasiva diventata, in poche settimane, la minaccia peggiore per le coste italiane, arrivando a mettere in ginocchio gli allevamenti di cozze, vongole e persino ostriche, come ha raccontato mercoledì il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, in una conferenza stampa in cui ha fatto il punto sulla diffusione del crostaceo. Solo in Veneto, dall’inizio 2023, sono state raccolte 326 tonnellate di granchi blu, tanto che la Regione il 24 luglio ha dichiarato lo stato di calamità, e successivamente ha chiesto lo stato di emergenza nazionale, seguito, a breve distanza, dal Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Il Governo, nel decreto d’estate di due settimane fa (o meglio “Dl Asset”, qui), ha, intanto, stanziato 3 milioni di euro, e ieri, come ricorda il quotidiano economico-finanziario “Il Sole 24 Ore”, è arrivato l’atteso via libera del Ministero dell’Agricoltura all’utilizzo di nasse, cestelli e altri strumenti di pesca solitamente vietati per chiunque ne farà richiesta con l’obiettivo di pescare il crostaceo alieno, come proposto dall’Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura. L’autorizzazione straordinaria ha la durata di tre mesi e sarà rilasciata a tutte le imprese di pesca o di acquacoltura che faranno domanda.

E se gli chef, nei giorni scorsi, si sono sbizzarriti a proporre ricette per trasformare la minaccia Granchio Blu in una risorsa (qui), a Rimini una start-up, “Mariscadoras”, fondata da cinque ragazze under 40, ha iniziato ad esportarlo. Il primo carico, di 16 tonnellate di crostacei, pescato dalle imprese della Sacca di Goro, del territorio di Comacchio e nel Delta del Po, è partito in direzione Miami, Florida, ossia la terra di provenienza del terrore dei mari italiani, tanta è la richiesta da parte dei consumatori americani.

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