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GUIDA & ALCOL, È SCONTRO: PER ANIA IL 30% DELLE MORTI CAUSATO DALLO STATO DI EBBREZZA. GUIDONI: “ZAIA MINIMIZZA”. LA REPLICA DEL MINISTRO: “FALSO, PAROLE IN MALAFEDE”. E LA FIPE-CONFCOMMERCIO: “CON BALLETTO DI CIFRE NON SI RISOLVE IL PROBLEMA”

Il 30% degli incidenti mortali in Italia è dovuto alla guida in stato di ebbrezza. Per questo, secondo la fondazione Ania per la sicurezza stradale e l’European Transport Safety Council, per ridurre le vittime dell’alcol alla guida è necessario intervenire subito con campagne per la promozione del guidatore designato, nuovi dispositivi tecnologici e un maggior numero di controlli sulle strade.

“Il dato - ha detto il segretario generale di Ania, Umberto Guidoni, a Roma nel convegno organizzato della campagna europea “Safe & Sober” - è allarmante e riguarda soprattutto i giovani. Il ministro Zaia minimizza il problema dell’alcol alla guida, dicendo che vietarlo danneggia l’economia del nostro Paese. Ma se un ragazzo consumatore muore sulla strada a 18 anni, nel lungo periodo sul mercato verranno immessi 500 ettolitri di vino in meno”.

Secca la replica del Ministro delle Politiche Agricole: “mi spiace, ma davvero mi dispiace molto, che una voce autorevole come quella dell’Ania si abbandoni ad espressioni così ciniche da essere prese in considerazione a fatica. Attribuirmi un computo che equipara una vita umana a una misura economica è falso, è scorretto, ed è fuorviante rispetto al dibattito. Persino chi sia in totale malafede, come probabilmente è Umberto Guidoni, deve riconoscere che ho posto la questione del rapporto tra alcol e guida in termini totalmente diversi”. E se per Guidoni è “assolutamente prioritario che il Parlamento riconsideri le risorse stanziate per il miglioramento della sicurezza stradale in Italia”, Zai ribatte: “primo, chiedo che non venga ritoccato il tasso alcolemico di 0,5 attualmente previsto dalla legge. Secondo, chiedo che si tenga presente che ogni volta che si parla di responsabilità negli incidenti mortali, oltre a quella derivata dall’abuso, non dall’uso del vino, si inseriscono fattori determinanti quali: velocità, distrazione e uso di farmaci, sui quali faccio notare la totale assenza di informazioni data dal signor Guidoni. Terzo, pretendo che si usi rispetto per categorie economiche che fanno la fortuna anche di chi come Guidoni, probabilmente, parla tre volte al giorno di Made in Italy”.

In linea con le posizioni di Ania, però, anche, Antonio Avenoso, direttore esecutivo di Etcs, che ha aggiunto: “in Europa le morti per stato di ebbrezza sono seconde solo a quelle causate dalla velocità. È una tragedia inaccettabile''. E il questore della Camera dei deputati, Antonio Mazzocchi (Pdl), ha affermato che “bisogna approvare in fretta la riforma del Codice della strada”.

Critica la posizione di Fipe Confcommercio: “i balletti dei numeri non portano - ha commentato il direttore generale Edi Sommariva - da nessuna parte. Men che meno servono a risolvere un terribile dramma come quello degli incidenti stradali mortali causati dall’alcol. Vanno comunque contrastati, anche se i decessi sono “solo” il 2,2% come affermano i dati Istat. Guai però a strumentalizzare i morti. Decuplicare le percentuali per perseguire chissà quali interessi vuol dire fare del male all’Italia e agli italiani”. La Fipe ha ribadito che secondo i dati Istat, gli unici scientificamente accettati, l’80% della mortalità stradale si verifica tra le 6 della mattina e le nove della sera. E le ore con il maggior numero di morti sono le cinque e le sei del pomeriggio.

“I dati che provengono dalle rilevazioni effettuate dagli organi di polizia - prosegue Sommariva - confermano che la velocità è la prima causa di mortalità sulle strade italiane. È un buon segno che anche Ania condivida le proposte avanzate di recente dal nostro presidente Stoppani di dotare le autovetture di dispositivi tecnologici per il blocca motore, campagne per la promozione del guidatore designato e un maggior numero di controlli sulle strade. Bene anche l’aumento del numero dei controlli sulle strade. Sono proprio queste le misure da mettere in atto per ottenere risultati significativi”.

E proprio in materia di controlli, il Ministero dei Trasporti ha annunciato di aver impegnato 15 milioni di euro per l’acquisto di 2.200 precursori alcolemici e 1.000 etilometri omologati”. Ma è sotto accusa anche il mondo della comunicazione e della pubblicità: per Giordano Biserni, presidente dell’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale (Asaps), è necessario invertire le logiche della comunicazione, vietando pubblicità ingannevoli sugli alcolici, puntando anche sulla formazione dei genitori”.

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