Arriva a 15,5 milioni di euro, cifra che comprende i 460.000 euro raccolti dalla “Pièce de Charité”, il Beaune Premier Cru Les Bressandes 2024 (228 litri), il ricavato della storica asta annuale (edizione n. 164) dell’Hospices de Beaune, di scena ieri, in Francia, alle Halles de Beaune, in Borgogna, uno dei terroir più famosi del vino, e battuta dalla casa d’Aste Sotheby’s. In totale 449 lotti, battuti da Sotheby’s, e, quindi, con un “catalogo” più piccolo, in volume, sul 2023 (quando furono 753 le botti in asta, per un incasso superiore ai 24 milioni di euro), un numero che risente dell’effetto clima che ha, di fatto, limitato la produzione in Borgogna.
Il lotto più prestigioso e “caro”, anche grazie a vip d’eccezione, andrà a finanziare le attività di due grandi associazioni come “Medicins Sans Frontieres”, con il supporto della regista francese Zabou Breitman e dell’attore inglese Dominic West, e la “Global Gift Foundation”, che si occupa di bambini, donne e famiglie bisognose, e che avrà come testimonial l’attore francese Jean Reno, e la star americana Eva Longoria.
Ripercorrendo la storia, questa andata in archivio è solo l’ultimo capitolo dell’asta di beneficenza più antica del pianeta e tra le più attese nel mondo del vino. Correva l’anno 1859 quando venne deciso, per la prima volta, di mettere all’asta la nuova annata di vini provenienti dai possedimenti degli Ospizi e, ben presto, questa idea è diventata un fenomeno culturale di grande importanza nella regione, raccogliendo importanti fondi che vengono poi investisti nelle attrezzature mediche e in un’ottica di modernizzazione della struttura ospedaliera.
Tutti i proventi dell’asta annuale dell’Hospices de Beaune continuano a sostenere i costi delle cure mediche e la manutenzione degli ospedali dell’organizzazione. Inoltre, il ricavato di una particolare botte, la “Pièce de Charité”, chiamata anche “Pièce des Présidents”, viene donato ogni anno dagli Hospices de Beaune in beneficenza. Inoltre, proprio quest’anno, l’asta festeggia un evento a suo modo storico e all’insegna del “bio”: per la prima volta, nella storia degli Hospices de Beaune, l’annata 2024 è rappresentativa della riuscita conversione dei 60 ettari di vigneto all’agricoltura biologica.
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