Montalcino torna ad ospitare la Settimana del Miele, la vetrina più importante di apicoltura e dei prodotti dell’alveare in Italia. La rassegna (dal 7 al 9 settembre, nella storica fortezza di Montalcino) sarà dedicata interamente a questo dolce prodotto, antichissimo, assolutamente naturale, toccasana per la bellezza e la salute e ormai di gran moda sulle tavole degli italiani. I segreti e le virtù del miele, i suoi mille sapori, ma anche momenti di studio e di dibattito scientifico saranno al centro di questo appuntamento annuale.
Il territorio del Brunello si trasforma, insomma, per l'occasione, in uno dei maggiori e più qualificati centri del miele in Italia (1000 quintali, l'1% della produzione italiana): nella storica cittadina toscana, questa suggestiva rassegna della nobile arte dell'apicoltura - la "Settimana del Miele" (edizione n. 25) - celebrerà i tanti mieli italiani: acacia (il più richiesto dal consumatore italiano), castagno (con tante utilizzazioni in cucina), agrumi (il più amato all'estero), corbezzolo (uno dei più rari e costosi), girasole, eucalipto, lavanda, biancospino, tarassaco, erba medica, di bosco, trifoglio, tiglio, d'abete, timo, lupinella... . Insomma, un miele per ogni gusto per un universo di profumi e sapori: 50 le produzioni d'ogni angolo d'Italia che saranno in mostra ed in degustazione a Montalcino per la gioia degli appassionati di questo dono della natura, ormai riscoperto, dopo tanti anni d'oblio, da dietologi e gourmet per la sua dolcezza, per essere alimento sano e completo e per essere indispensabile nella migliore pasticceria ed anche nella cucina agrodolce.
Alla “tre-giorni” di Montalcino non ci sarà solo il miele, ma anche gli altri magnifici prodotti dell'alveare - pappa reale, propoli, polline, cera - e le fantasiose e molteplici trasformazioni (cosmetici alla cera d'api, digestivi e liquori al miele, caramelle, biscotti, confetture, frutta secca dolcificata dal miele e tante altre prelibatezze). Quindi, via agli assaggi (ed alle relative spiegazioni sulle proprietà e su come riconoscerne la qualità) per tutti i visitatori della rassegna e, per i più golosi, la possibilità di assaporare piatti di formaggi, carni e salumi, a base di miele. Si potrà così capire che non tutto il miele è dolce: in alcune aree del Senese, della Maremma o del Casentino, infatti, le api lavorano il nettare del corbezzolo, dell'edera o della genziana, creando il miele dal sapore amarognolo ma interessante, come pure le gemme dei tigli, querce, pini ed abeti sono fonte d'umori e di gusti particolarissimi, di certo non dolci.
La Settimana del Miele, organizzata dall'Associazione Apicoltori di Siena Grosseto Arezzo (Asga) e dal Siena Mostre, l'azienda speciale della Camera di Commercio di Siena, si è ormai conquistata un ruolo di primo piano a livello nazionale anche per il concorso nazionale “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano, e per i convegni ed incontri tecnici tra esperti, studiosi, docenti universitari, rappresentanti delle istituzioni (quest’anno, in calendario, l'8 settembre, sia quello scientifico su “Efficacia trattamenti estivi nella lotta alla varroa e prospettive di ricerca” che quello “d’attualità” su “Biodiversità,: uomini, territori, flora, miele, tradizioni, cultura”, con la partecipazione del giornalista Michele Serra e dell'europarlamentare Guido Sacconi).
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