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IL TREND

I giovani inglesi dicono “sì” alla moderazione: il 30% beve meno alcolici rispetto ad un anno fa

Dati Opus di Cga by Niq: il 13% tra l’età legale per bere (Lda) e la fascia demografica di 24 anni, si astiene completamente dall’alcol
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I giovani anche nel Regno Unito stanno diminuendo il consumo di alcolici

Un “feeling” che sembra non sbocciare e che conferma come la moderazione sia il “credo” che va per la maggiore in tanti giovani di tutto il mondo. Così è anche nel Regno Unito, attualmente il terzo mercato per il vino italiano, e dove il canale On Premise sta scontando una evidente diminuzione dei consumi degli alcolici (-23%) che, di riflesso, si traduce in maggiori opportunità per i drink analcolici.
I principali dati Opus di Cga by Niq, evidenziano, infatti, il potenziale per i marchi di bevande e gli operatori dei locali, di capitalizzare su questa tendenza emergente, soprattutto tra i consumatori più giovani. Per gli alcolici il campanello di allarme è già suonato: tra l’età legale per bere (Lda) e la fascia demografica di 24 anni, quasi un terzo (30%) dichiara di bere meno rispetto a un anno fa, con il 13% che si astiene completamente dall’alcol
. Questa fascia demografica è anche più attenta alla salute, il 74% si sforza di condurre uno stile di vita più sano e cerca attivamente di fare scelte consapevoli per l’ambiente (73%). Ma questo non significa che i giovani britannici non escono più di casa, anzi, l’86% dei consumatori Lda-24enni ha visitato l’On Premise negli ultimi 3 mesi, il 60% uscendo settimanalmente, ben oltre la media del dato generale sui consumatori.
Eppure, nonostante la crescente preferenza per le bevande analcoliche, l’andamento delle vendite totali di questa tipologia di prodotti non è decollato anche se, alcuni segmenti, si stanno dimostrando promettenti, con un aumento del valore del +8% su base annua in bar e bar-ristoranti e una crescita del valore del +2,7% su base annua negli hotel. Dati che indicano un potenziale non sfruttato per le bevande analcoliche durante le occasioni più veloci, soprattutto tra i consumatori più giovani per cui va di moda l’alternanza di bevande alcoliche e analcoliche nelle loro uscite notturne. I giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono più propensi a scegliere bevande analcoliche in un bar o a tarda notte, il 6% in più rispetto al consumatore medio. Il 43% dei consumatori di bevande analcoliche è abitudinario, orientandosi sempre sulle stesse categorie e/o marche di bevande; il 38% sceglie costantemente il proprio marchio preferito, la stessa percentuale è motivata dal rapporto qualità-prezzo come fedeltà al marchio, il che non significa necessariamente l’opzione più economica. Infine, il 23%, dà priorità alla qualità del marchio. Le attività promozionali sono particolarmente efficaci tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che hanno una forte fedeltà al marchio ma sono anche più aperti ad essere influenzati (+9% sul consumatore medio).
Venendo alle preferenze, l’attenzione sulle bollicine rimane intatta, detenendo la metà (49%) della quota di mercato, nonostante le tendenze salutari abbiano rafforzato il tasso di vendita di bevande sportive, acqua “plus” e succhi di frutta. Rilevante è stato l’aumento del consumo di bevande gassate tra i 18 e i 24 anni, con quasi un terzo (30%) che dichiara di bere più bevande analcoliche gassate rispetto ad un anno fa. Violetta Njunina, Client Director Cga, ha sottolineato che “poiché la moderazione diventa una tendenza chiave, in particolare tra le generazioni più giovani, la capacità di offrire bevande analcoliche accattivanti, di alta qualità e attente alla salute è fondamentale per il successo” in quella che è stata definita una “nuova era per il consumo di bevande”.

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