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RIFLESSIONI NEL BICCHIERE

I Super Tuscans che hanno segnato il “rinascimento enoico” della Toscana e l’identità di territorio

A Vinitaly 2024 la degustazione del “Comitato Historical Super Tuscans” racconta il nuovo percorso di una tipologia di vino che riscrive il futuro

I “Super Tuscans” sono una tipologia di vino che ha segnato indelebilmente il “rinascimento enoico” della Toscana, proiettando i vini della Regione nell’olimpo mondiale. E che oggi sta prendendo una strada ancora più legata alla tipicità dei luoghi di origine. A raccontarlo, la degustazione firmata, oggi a Vinitaly 2024, dal “Comitato Historical Super Tuscans”, fondato nel 2021, che riunisce le cantine che hanno fatto nascere i Super Tuscans nel territorio del Chianti Classico, con Paolo Panerai (Domini di Castellare) alla presidenza e 16 soci fondatori (San Felice, Antinori, Montevertine, Castello di Monsanto, Castellare di Castellina, Isole e Olena, Badia a Coltibuono, Querciabella, Castello di Fonterutoli, Ambrogio & Giovanni Folonari, Riecine, Felsina, Castello di Volpaia, Castello di Ama, Castello di Albola e Brancaia). Una degustazione guidata dal Master of Wine Andrea Lonardi (al tavolo con i colleghi Gabriele Gorelli e Pietro Russo), che ha sottolineato “l’importanza di questa tipologia”, mettendo a confronto etichette del 2019-2020 e 2021.
“Una degustazione - ha sottolineato Lonardi - che oggi più che mai indica che anche i Super Tuscans stanno percorrendo la strada di un’identità di territorio più pronunciata”, il che si percepisce molto bene anche affrontando il bicchiere, dove i vini a base Sangiovese hanno, probabilmente, espresso con migliore definizione i loro rispettivi terroir di provenienza e, inoltre, hanno colto con precisione le nuove tendenze stilistiche, caratterizzate da una ricerca sempre più accentuata di freschezza e bevibilità. Elementi quest’ultimi che stanno facendosi strada, tuttavia, anche nei vini a base di uve internazionali, indicando un nuovo corso anche nel loro caso, pur con qualche elemento ancora da mettere meglio a fuoco.
Negli assaggi di WineNews, nel gruppo dei Sangiovese in purezza (o con aggiunta di vitigni locali) brilla una strepitosa versione 2020 del Pergole Torte di Montevertine, dai profumi rocciosi e dalla bocca vitale e profonda. Non è da meno il Cepparello 2021 di Isole e Olena dal bel naso terroso e agrumato che in bocca ha sorso scattante e ben profilato. Naso intrigante per il Sangioveto Grosso 2019 del Castello di Monsanto, che quasi sembra “pinotteggiare”, seguito da una progressione gustativa fine e raffinata. Speziato e intenso il naso de La Gioia 2019 di Riecine, dal gusto pieno e saporito. Fine anche il Sangioveto 2020 di Badia a Coltibuono, dalla progressione gustativa lieve e ben ritmata. China e corteccia caratterizzano l’affascinante naso de I Sodi Di San Niccolò (Sangiovese e Malvasia Nera) 2020 di Castellare di Castellina, dal gusto pieno e contrastato. Potente nel suo bagaglio aromatico fruttato, che trova piena corrispondenza in una bocca ricca e articolata il Fontalloro 2020 di Felsina.
Nel gruppo delle etichette ottenute da Sangiovese con aggiunta di vitigni internazionali o da soli vitigni di origine francese, emerge una 2020 memorabile de L’Apparita (Merlot in purezza) del Castello di Ama, dal fruttato voluttuoso e dalla bocca incisiva e profonda. Il Balifico 2020 (Sangiovese, Cabernet Sauvignon) del Castello di Volpaia profuma di frutti scuri, ruggine e spezie, anticipando un palato saporito e ampio. L’Acciaiolo 2020 (Sangiovese e Cabernet Sauvignon) del Castello di Albola, ha profumi di sottobosco, piccoli frutti rossi e spezie, e concede un sorso scorrevole e disinvolto. Nel Vigorello 2019 (Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot) di San Felice, i profumi di piccoli frutti rossi e spezie definiscono un sorso succoso e deciso. Il Blu 2020 (Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon) di Brancaia ha naso ben profilato, dai tocchi speziati e affumicati con la bocca a rispondere piena e succosa. Nel Concerto 2021 (Sangiovese, Cabernet Sauvignon) del Castello di Fonterutoli (Mazzei), i tratti aromatici sono erbacei con tocchi speziati ad alimentare un gusto pieno e morbido. Vaniglia, polvere di caffè e frutti scuri per il naso del Tignanello 2021 (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc) di Antinori che in bocca è compatto e dolce. Il Cabreo 2020 (Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot) di Folonari possiede profumi intensi di frutti rossi e spezie, che accompagnano un’ampia progressione gustativa. Fruttato, infine, il naso del Camartina 2020 (Cabernet Sauvignon, Sangiovese) di Querciabella, dal gusto deciso e lungo.

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