I trend mondiali parlano chiaro: la sensazione è che tutto il mondo stia bevendo rosè. Instagram è invaso di selfie di momenti di relax con calici di rosato, il cui appeal e la cui qualità attirano consumatori di tutte le età e di ogni genere, che, nell’ultimo decennio, sono passati dal comprare bottiglie a basso prezzo a quelle di fascia premium. E con il Covid che sembra non aver impattato i consumi nei principali mercati, con le percentuali dei bevitori abituali che hanno consumato rosè nell’ultimo anno che sono piuttosto aumentate in Uk, il Paese con il maggior numero di amanti dei rosati (dal 50% del 2019 al 52% a luglio 2020), seguito dalla Germania (dal 45% al 48%), Canada (stabile al 39%) e Usa (in crescita dal 35% al 37%). Chi sono? Per lo più donne, fanno acquisti soprattutto al supermercato e lo consumano 2-5 volte a settimana, con i Millennial a guidare l’aumento dei consumi, sull’onda di una tendenza che li accomuna, dagli Usa all’Uk. Ecco passione ed appassionati dei rosè, destinati a cambiarne numeri e dimensioni del mercato, fotografati da “L’Italia alla prova del Rosé, tra nuove bollicine e mercati”, analisi di Wine Intelligence e Osservatorio del Vino by Unione Italiana Vini (Uiv), con Rosautoctono-Istituto e Consorzio Valtenesi, a Wine2Wine.
Di certo c’è che i vini rosati (2,8 miliardi di bottiglie consumate nel mondo nel 2019, con una quota sul totale dei consumi di vini fermi del 9%) possono annoverarsi tra i due grandi fenomeni esplosi negli ultimi anni nel mondo del vino, grazie ai rosè di Provenza, accanto a quello delle bollicine (3 miliardi di bottiglie, il 7% dei consumi mondiali di vino), il cui merito va invece al Prosecco. E l’Italia, tra i principali Paesi produttori al mondo di rosati, ha numeri davvero importanti e, soprattutto, tante diverse espressioni, dal Bardolino Chiaretto (10 milioni di bottiglie prodotte) al Valtènesi Chiaretto (1,5 milioni), dal Cerasauolo d’Abruzzo (6 milioni) al Castel del Monte Rosato (500.000), dal Salice Salentino Rosato (500.000) al Cirò Rosato (1,5 milioni). Due fenomeni che messi insieme, rappresentano il futuro driver mondiale: gli sparkling rosé, la cui produzione mondiale attesa nel 2021 è di 160 milioni di bottiglie (5% di quota sul totale dei consumi degli sparkling nel mondo), e con l’Italia sempre in prima linea grazie al debutto della nuova tipologia del Prosecco Doc Rosé (con una produzione prevista di 50 milioni di bottiglie).
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