Dopo Julie Cavil (Krug), Séverine Frerson (Perrier-Jouët), Alice Tétienne (Henriot), Nathalie Laplaige (Joseph Perrier), Caroline Latrive (Deutz) e le “pionieristiche” Monique Charpentier, la prima donna a ricoprire il ruolo di chef de cave in una grande maison di Champagne (nel 2000 da Mercier), Sandrine Logette-Jardin (Duval-Leroy); Isabelle Tellier, per Champagne De Venoge e il marchio Tsarine (Chanoine Frères); Elisabeth Sarcelet e Carine Bailleul, che condividono il ruolo in Castelnau, prosegue la conquista del titolo di chef de cave da parte delle donne della Champagne, una trasformazione maturata nella filiera, fondata sulla competenza, sull’esperienza e sul sempre maggior numero di ragazze che scelgono gli studi enologici per costruire il loro futuro professionale, come raccontato da WineNews. Donne che, con competenza e passione, assumono un ruolo fondamentale: la guida dei team enologici da cui dipendono l’interpretazione delle annate e la continuità stilistica delle cuvée d’assemblage, ma anche la loro innovazione. Al prestigioso elenco si aggiunge adesso Caroline Fiot, nominata come chef de caves da Maison Ruinart, la più antica Maison de Champagne (è stata fondata nel 1729 da Nicolas Ruinart, ndr), prendendo il posto di Frédéric Panaïotis, che ha ricoperto questo ruolo dal 2007, prematuramente scomparso quest’anno.
Caroline Fiot assumerà il pieno incarico a partire dal 1 gennaio 2026. “Quale grande esperta di Chardonnay - spiega la nota di Maison Ruinart - plasmerà le cuvées emblematiche della maison preservando l’armonia e l’eleganza che sono al cuore dei suoi vini. Inoltre, darà nuovo impulso all’impegno di Ruinart per l’innovazione, dalla vigna al calice, rafforzando al contempo la sua dedizione alla viticoltura sostenibile”. Caroline Fiot ha dichiarato che “è per me un onore continuare a definire lo stile Ruinart seguendo le orme di Frédéric Panaïotis. Condivido il profondo rispetto per il tempo che caratterizza la Champagne, e sono orgogliosa di entrare a far parte della storia di una maison guidata da uno spirito visionario sin dal 1729”. Il suo ritorno oggi come chef de caves segna l’inizio di un nuovo capitolo per la maison, che si inscrive nella visione portata avanti da Frédéric Panaïotis per 18 anni. Nel 2016 fu scelta proprio da Frédéric come enologa e responsabile della “Ricerca & Sviluppo”. Per cinque anni ha avuto un ruolo chiave in numerose innovazioni della maison, dal lancio della “Second Skin” al progetto “Ruinart Blanc Singulier”, prima di proseguire la sua carriera come responsabile di tutte le strutture di vinificazione di Moët & Chandon a Épernay, continuando comunque a far parte del Comitato di Degustazione Ruinart.
Ma il vino è sempre più “rosa” e non solo per lo Champagne. Recente è stato, infatti, l’annuncio di Tempos Vega Sicilia, uno dei gruppi vinicoli più prestigiosi di Spagna, della famiglia Álvarez, che ha affidato, per la prima volta nella storia, la sua direzione generale ad una donna: la svizzera Jessica Julmy.
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