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TERRITORIO

I vigneti di Valtellina e Valle di Cembra nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici

9 i nuovi ingressi nel Registro del Ministero delle Politche Agricole, che conta oggi 25 siti censiti e tutelati

Ci sono anche i paesaggi dei “Vigneti Terrazzati del Versante Retico della Valtellina” e il “Paesaggio rurale dei vigneti terrazzati della Valle di Cembra” ad entrare nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici che, con 9 nuovi ingressi complessivi, passa da 16 a 25 iscritti. La notizia arriva dal Ministero delle Politiche Agicole, dove oggi si è riunito l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali. La candidatura per i vigneti terrazzati della Valtellina era stata presentata dalla Fondazione ProVinea Onlus di Sondrio, viene così premiata l’area viticola terrazzata di montagna più vasta d’Italia con oltre 2.500 chilometri lineari di muretti a secco che si articolano lungo oltre 800 ettari di vigneti. Arriva, dunque, un altro importante riconoscimento per la Valtellina che segue quello dell’inserimento “dell’arte della costruzione dei muretti a secco” eletto a Patrimonio Immateriale Unesco.
La candidatura del “Paesaggio rurale dei vigneti terrazzati della Valle di Cembra” è stata frutto di un lavoro di gruppo che ha coinvolto il Comitato Vi.Va.Ce in collaborazione con Libera Università di Bolzano, Osservatorio del Paesaggio Trentino, Itla Italia (Alleanza Mondiale dei Paesaggi Terrazzati, sezione italiana). Siamo nel cuore del Trentino, nel “terroir” ideale del Muller Thurgau, a pochi passi dalle più affermate mete turistiche delle Dolomiti. I vigneti della Val di Cembra, situati tra i cinquecento e gli ottocento metri di altezza, sono per caratteristiche unici e si incontrano salendo lungo ripide pietraie con un paesaggio mozzafiato sullo sfondo.
Oltre ai due sopra citati, tra i nove nuovi paesaggi che entrano nel Registro troviamo il “Feudo di Belvedere”; il “Paesaggio policolturale di Fibbianello”; il paesaggio della “Bonifica Romana e dei Campi Allagati della Piana di Rieti”; il paesaggio storico della “Bonifica Leopoldina in Valdichiana”; il “Paesaggio Agro-Silvo-Pastorale del territorio di Tolfa”; il paesaggio rurale “Il Sistema Agricolo Terrazzato della Val di Gresta” e gli “Alti Pascoli della Lessinia”. L’Osservatorio ha inoltre provveduto ad esaminare le schede preselettive di sedici paesaggi rurali e di quattro Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali che saranno invitati a presentare i dossier definitivi.
Ma soprattutto è stata illustrata la bozza di disciplinare per l’utilizzo del “Marchio collettivo del Paesaggio rurale storico italiano” in corso di definizione. Il marchio, da attribuire a tutti i paesaggi iscritti al Registro nazionale dei paesaggi rurali storici, potrà contribuire a valorizzare i paesaggi rurali storici italiani e la produzione agricola ad essi collegata, promuovendo al tempo stesso il turismo rurale con ritorni positivi a livello sociale ed economico.

“Una buona notizia - ha spiegato la Ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova - che sottolinea l’importanza dei paesaggi rurali, patrimonio unico del nostro Paese, caratterizzati da un legame storico e indissolubile con la produzione agricola di qualità, nonché valore aggiunto al tessuto economico di un territorio e fattore di identità per i loro abitanti. Rappresentano un patrimonio nel quale è possibile leggere il succedersi dei secoli, delle civiltà, della storia e quindi lo svolgersi della vita delle comunità, evidente racconto di “chi siamo e chi eravamo”. In queste storie c’è tutta l’Italia. Il nostro compito è volto a continuare a migliorare e valorizzare sempre di più queste aree, puntando su un’agricoltura sostenibile, tutelando la biodiversità e continuando la nostra battaglia contro il consumo del suolo. Sarà questa la strada maestra per migliorare la vita delle comunità e garantire un futuro alle nuove generazioni”.

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