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I vini della California si prendono la scena sul mercato secondario dei fine wine

Liv-ex: oggi le griffe della Napa Valley rappresentano il 7% degli scambi, dopo una crescita del 220% dal 2003 ad oggi
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I vigneti di Opus One, simbolo del vino di California

I prezzi crescono, il numero di etichette scambiate pure, e i vini della California si riscoprono protagonisti del mercato secondario dei fine wine, come racconta l’ultimo report Liv-ex dedicato proprio alle performance e alla crescita delle griffe californiane. Partendo da un breve riepilogo storico: la prima etichetta a sbarcare sul Liv-ex, nel 2002, fu infatti il Kistler Vine Hill Vineyard Pinot Noir 1999, seguito tra il 2003 ed il 2004 dai più famosi Robert Mondavi, Ridge Monte Bello, Dominus e Opus One, che hanno velocemente preso il sopravvento. La prima svolta arriva nel 2011, quando i vini scambiati passarono da quattro a nove, numero raddoppiato l’anno successivo, nel 2012. Alla fine del 2020, le etichette sul Liv-ex erano invece 200, l’809% in più rispetto a cinque anni prima, e ad inizio 2021 gli scambi di vini della California rappresentavano il 7% del totale, a valore, dei vini scambiati sull’indice londinese.

In questi 18 anni, dal loro esordio ad oggi, le etichette californiane hanno mostrato una scarsissima volatilità in termini di prezzi ed una crescita lenta ma costante. Dal 2003 ad oggi il prezzo medio dei vini top della California è cresciuto del 220%, come mostrano i dati del California 50 Index del Liv-ex, che prende in considerazione le ultime 10 annate in commercio di Screaming Eagle, Opus One, Dominus, Harlan Estate & Ridge Monte Bello, e che segna anche il massimo storico a fine luglio, con una crescita dell’indice, da inizio anno, del +8,7%. In termini di denominazioni, oltre ai Cabernet Sauvignon della Napa Valley, si stanno ritagliando uno spazio sempre più rilevante i vini di Oakville, Rutherford e Stag’s Leap, mentre si affacciano sul mercato quelli di Howell Mountain (Abreu e Dana Estates) e della Central Coast (Sine Qua Non).
Negli ultimi cinque anni, le griffe della Napa Valley hanno registrato crescite importanti, da Screaming Eagle (40,7%) a Opus One (36,6%), da Dominus (33%) ad Harlan Estate (23,4%), ma la performance migliore è quella di uno vino delle Santa Cruz Mountains, Ridge Monte Bello, il cui prezzo ha segnato un +76,6%
, e ciò nonostante resta il più abbordabile tra i cinque del California 50 Index. Ma di chi è il “merito” di questa crescita costante dei vini della California sul Liv-ex? Secondo i dati del Californian Wine Institute, il primo mercato è quello del Canada, che nel 2020 ha importato 424 milioni di dollari di vino dalla California, seguito da Uk (236 milioni di dollari) ed Unione Europea (191 milioni di dollari), ma se si parla di mercato secondario dei fine wine, il 64% delle etichette, a valore, sono scambiate in Gran Bretagna. Stranamente, gli Usa sembrano essersi accorti del valore dei vini californiani solo recentemente, tanto che la quota a valore degli scambi, da inizio anno, è cresciuta, arrivando al 38%, con quella Uk caduta al 46%.
Sul futuro della California, però, incombe costantemente, ormai, la minaccia di siccità e incendi, che mettono ogni estate a ferro e fuoco lo Stato, distruggendo aziende e vigneti e facendo salire alle stelle il costo dell’acqua.
Anche nel 2020 gli incendi sono stati un leit motiv per la regione, con cantine come Colgin e Schraeder che hanno rinunciato a produrre l’annata 2020. Per il mercato secondario dei fine wine, capire e calcolare l’impatto dei cambiamenti climatici non è semplice, ma per le aziende è una sfida da tenere costantemente presente. In definitiva, dal 2003, Screaming Eagle è stata l’etichetta californiana più scambiata a valore, seguita da Opus One, Dominus ed Harlan Estate. Oggi, il 90% del mercato secondario dei fine wine della California è rappresentato da bottiglie della Napa Valley, che nel 2010 rappresentavano il 93% del totale. Grazie ad un mix di grandi cantine, griffe e regioni emergenti, dove si declinano Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Zinfandel e tante altre varietà, la California enoica è ormai un punto di riferimento anche in termini di fine wine.

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