Sono numeri record quelli che, con orgoglio, sono stati elencati dal Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, nella conferenza stampa di fine anno, oggi, al Ministero, a Roma. “Nel 2025 abbiamo aumentato le risorse finanziarie a sostegno dell’agricoltura. Siamo arrivati ad una cifra record in tre anni di 15 miliardi di euro, cifra mai vista in passato”, ha sottolineato il Ministro. “E, di questi risultati straordinari sul passato il primo tra tutti è il reddito degli agricoltori, perché è la cosa più importante - ha precisato il Ministro, Francesco Lollobrigida - e da valutare nel contesto di carattere generale. Non è mai sufficiente un risultato su questo, ma se tu hai una media europea di crescita del reddito degli agricoltori di 1,8% e vai al 9,2%, significa che hai fatto un lavoro prezioso, e sono i dati Istat a certificarlo”. Il Ministro ha anche evidenziato come il 2025 sia stato per il Ministero un anno importante che ha portato al rafforzamento di politiche e interventi messi a punto nel 2023 e nel 2024 e, soprattutto, l’anno che sta per chiudersi ha visto l’impegno a tracciare una nuova strategia per il futuro del settore.
“Una strategia di lungo termine che guarda al futuro del settore primario con una dotazione da 1 miliardo di euro è, per esempio, il Ddl ColtivaItalia, del quale si prevede l’approvazione in Parlamento nei primi mesi 2026, che prevede una dote di 300 milioni di euro al Fondo Sovranità Alimentare per stimolare le colture strategiche, 300 milioni di euro per incrementare l’autoapprovvigionamento nazionale di carni rosse e sostenere il comparto zootecnico e 300 milioni di euro per un piano olivicolo nazionale per rilanciare l’oro verde d’Italia”. “Non tutti i comparti del mondo agricolo viaggiano alla stessa velocità - ha osservato il Ministro - e questo non è tanto imputabile agli interventi di carattere nazionale, ma a un quadro internazionale che vede alcune produzioni legate alle dinamiche internazionali dei prezzi, in particolare quando si parla di commodities. Altro argomento è quello di beni che invece hanno avuto una crescita esponenziale in questi anni, come le Indicazioni Geografiche, sulle quali abbiamo investito in modo particolare. Ricordo la crescita del 25% del valore delle Indicazioni Geografiche che oggi rappresentano un quinto del nostro export che ha toccato i 70 miliardi, record assoluto”. “Ci sono alcuni settori - ha aggiunto il Ministro - sui quali stiamo lavorando preventivamente in fase di possibile crisi, ma che non sono affatto in crisi, come quello del vino, che lo scorso anno ha toccato 8,1 miliardi di export, record assoluto. L’Istat e gli organismi europei hanno certificato una cosa che ci inorgoglisce, essere la prima economia agricola per valore aggiunto europeo, 44,4 miliardi di euro”.
Sulla questione dazi Usa, in particolare, WineNews ha chiesto al Ministro Lollobrigida se si può pensare ad un futuro sostegno per alcuni settori particolarmente colpiti, tra i quali rientra sicuramente il vino. “Alcuni settori vedono dei dazi nuovi - ha risposto il Ministro - sui quali ci stiamo battendo perché vengano rimossi, come è il caso del vino, ma i nostri competitor a livello mondiale, che producono vini, hanno spesso dazi molto più elevati dei nostri e in più non c’è stato un grande ripiegamento, guardando i dati anno su anno, rispetto a questo problema. Lavoriamo poi, ovviamente, su quello che è il nemico di alcuni settori, che è la criminalizzazione. Il settore del vino, per esempio, ha ben più gravi perdite legate alla criminalizzazione del prodotto rispetto a qualsiasi tipo di politica tariffaria”. Il Ministro ha osservato anche che “tutte le categorie del mondo agricolo, le associazioni dei produttori, ci hanno reso merito che le politiche assunte da questo Governo e da questo Ministero rispetto alla vicenda delle politiche tariffarie e anche alle criminalizzazioni del consumo vanno nel senso corretto, comprese alcune campagne di promozione che richiedono stanziamenti importanti. Sapete che l’Ice (guidato da Matteo Zoppas, ndr) è il soggetto deputato ad investire in maniera più significativa. Bene, abbiamo chiesto e ottenuto che venisse dotato di ulteriori 100 milioni l’anno per migliorare la promozione sui mercati internazionali che sono il primo luogo di sbocco. All’interno partiremo con alcune campagne specifiche, quella della Cucina Italiana sarà la più impattante, ed a costo molto più basso di quanto si sia fatto nel passato con campagne inefficienti, ma partiremo anche con spot specifici che raccontano il vino nella sua interezza, quindi che raccontano quanto tutela il territorio, quanto tutela l’ambiente, oltre a quanto sia del tutto compatibile all’interno di un’alimentazione bilanciata”.
“I dati del Ministero sono eccezionali in termini di capacità di messa a terra - ha sottolineato ancora Lollobrigida - passiamo dal 57% di impegni di spesa al 79%, e quest’anno contiamo ulteriormente di migliorare. Tra le altre cose abbiamo lavorato sul Pnrr. Dopo la terza revisione, arriviamo ad investire in agricoltura 8,9 miliardi rispetto ai 3,6 che erano stati previsti inizialmente, con una crescita esponenziale e con una capacità di applicazione che ci ha permesso di rispettare tutti i target”. Nella conferenza di fine anno non è mancato, da parte del ministro Lollobrigida, un accenno al ricambio generazionale“ che può avvenire solo se ci sono due fattori che emergono: la valorizzazione dell’attività agricola come capace di rappresentare nell’ascensore sociale qualcosa che sia percepito al pari di qualsiasi altra attività professionale, e il reddito. Se non c’è reddito, se non c’è la possibilità di avviare un’azienda, è impensabile poter avere il ricambio generazionale”.
Ma il Ministero ha lavorato, ha ricordato il Lollobrigida, anche sul fronte della sicurezza sul lavoro, “un elemento fondamentale”, e nell’ambito di riorganizzazione dei flussi in agricoltura. “Abbiamo sempre spiegato in maniera chiara che il nostro nemico non è l’immigrazione, ma è l’immigrazione irregolare, l’immigrazione illegale. L’immigrazione regolare, cioè quella che serve alle persone per arrivare, lavorare, inserirsi, integrarsi o tornare con un know-how maggiore nelle proprie nazioni è un nostro alleato e su questo abbiamo investito chiedendo la riorganizzazione dei flussi che sono diventati triennali”.
La conferenza di fine 2025 si è chiusa con un pensiero del Ministro alla Candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale Unesco, giunta ormai al traguardo, con il verdetto atteso per domani, 10 dicembre. “Di solito - ha osservato il Ministro - quando si parla di candidature si parla di qualcosa di divisivo, uno si candida contro un altro: in questo caso noi ci candidiamo come Italia per fare del bene all’intera umanità, perché a questo serve il nostro modello alimentare, garanzia di qualità, garanzia di benessere e ovviamente di tutto quello che c’è intorno. Gli analisti dicono che l’impatto economico di questo risultato sarà sul turismo, sui nostri beni eccezionali. Non lo vado a quantificare perché avremo spunti che già hanno cominciato a venir fuori, racconteranno i risultati positivi di questa cosa che intanto ci inorgoglisce, ci rende fieri, ma anche consapevoli del valore che ha in termini economici e della necessità di preservare nella sua interezza un modello che si sviluppa in quest’ottica”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025


















































































































































































