In Italia è un trend che non attacca, in un panorama in cui i consumatori sono “fedeli” al packaging tradizionale, ma negli Stati Uniti quello del vino in lattina è un settore che si sta espandendo esponenzialmente. A dirlo, o meglio confermarlo, è un’indagine del professor Robert L. Williams, insegnante di marketing all’Università della Pennsylvania, che si concentra sulle preferenze dei consumatori d’Oltreoceano in materia di forme di packaging, da cui emerge come sostanzialmente i bevitori di vino statunitensi non abbiano particolari preferenze tra il vino in bottiglia e quello in lattina, ma allo stesso tempo, quello in lattina non è acquistato solo dai non esperti, ma è scelto anche da wine lovers più ferrati in materia enoica. A sostegno dei trend, ci sono i numeri, presentati da Williams: nell’ultimo anno, le vendite al dettaglio di vino in lattina hanno raggiunto i 93 milioni di dollari, mentre già un anno fa la rivista “Forbes” stimava l’intero mercato a 3,3 miliardi di dollari. E il numero di produttori, e di linee di prodotti, sono in espansione. A giungo 2018, infatti, a commercializzare vino in lattina erano 125 produttori, che mettevano sul mercato 350 diverse linee di prodotti in 18 stati Usa e 13 diversi Paesi del mondo. 12 mesi esatti dopo, a giungo di quest’anno, i numeri sono quasi triplicati: 350 i produttori, 900 le linee di vino in lattina, 28 i mercati di destinazione tra stati Usa e del mondo.
Ma perché negli Usa piace così tanto il “wine-in-cans”? I punti di forza di questo formato, evidenziati dalla ricerca, sono la convenienza economica e la comodità. La lattina, secondo i consumatori degli States, è perfetta per occasioni speciali come una gita in barca, una scampagnata con gli amici o un festival musicale ...
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