L’euro forte sul dollaro e i prezzi dei vini italiani ritoccati al rialzo dopo l’ultima vendemmia. Un mix potenzialmente pericoloso per l’export del Belpaese enoico?
“È certamente pericoloso - commenta www.winenews.it il marchese Piero Antinori, patron di una delle griffe più antiche e blasonate d’Italia - e fa si che le aziende si trovino ad un bivio: o aumentano i prezzi e rischiano di perdere quote di mercato negli Stati Uniti, oppure mantengo i prezzi e “stringono la cinghia” in attesa di tempi migliori”.
“Certamente - prosegue Antinori - perdere la posizione che abbiamo faticosamente raggiunto negli stati Uniti dopo tanti anni di lavoro sarebbe molto negativa. È una scelta molto difficile da fare”.
Ma al di là del cambio sfavorevole, “per il resto il vino italiano - sottolinea Anitnori - è in una posizione di forza, l’immagine è solida. Si tratta di mantenere le condizioni che abbiamo raggiunto, non si può mai riposare sugli allori. Ma bisogna non solo consolidare dove siamo già forti, ma crescere in quei mercati emergenti in cui siamo ancora deboli e in cui serve uno sforzo in più”.
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