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“IL CIBO DI QUALITA’ NON E’ DEMOCRATICO, PERCHE’ DIPENDE DA CULTURA E REDDITO. MA SULLA SICUREZZA TUTTI I CITTADINI EUROPEI DEVONO AVERE LO STESSO TRATTAMENTO”. COSI’ GUIDO TAMPIERI, SOTTOSEGRETARIO DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E ALIMENTARI

Italia
Guido Tampieri

“Il cibo di qualità non è democratico, perché passa attraverso riferimenti culturali e di reddito che ne rendono l’accesso problematico”. È la provocazione lanciata da Guido Tampieri, Sottosegretario del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, raggiunto dai microfoni di Winenews.tv. E rilancia, invece, su un altro tema molto importante: “il mio amico Carlin Petrini parla di diritto alla qualità, io parlo di diritto alla sicurezza. Ogni cittadino europeo ha diritto allo stesso trattamento su a questo aspetto. La qualità viene declinata anche attraverso il reddito, perché il culatello o l’aceto balsamico tradizionale, per fare degli esempi, costano di più e non sono accessibili a tutti”. E in tema di vino? “È la stessa cosa - continua Tampieri -. Qualche anno fa entrai in polemica con il maestro Veronelli. Io sostenni la democrazia del bere, cioè il facilitare l’accesso anche a vini che costano molto a chi ha redditi più bassi”.

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