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IL CRITICO ENOGASTRONOMO EDOARDO RASPELLI: “DIFFONDERE LA CULTURA DELL’OLIO”

Nonostante sia in aumento il numero di persone che porta in tavola l’olio d’oliva, il critico enogastronomo Edoardo Raspelli spiega che “per i sessanta milioni di italiani l’olio è un prodotto ancora da scoprire” e che, invece, forte degli insegnamenti della tradizione culinaria nazionale: “il ristoratore italiano di qualità è molto attento alle tendenze e all’importanza dell’olio sia come uso in cucina che come aggiunta ai piatti”. Il ristorante può quindi rappresentare un buon punto di partenza per diffondere un’autentica “cultura dell’olio”, può indirizzare il consumatore verso una scelta corretta ed oculata delle diverse qualità ed educarlo ad un appropriato abbinamento con le pietanze. Il suo contributo assume poi maggiore efficacia quando il ristorante mette a disposizione anche un carrello dedicato all’olio d’oliva.
Questa iniziativa, pur essendo indubbiamente positiva, secondo Raspelli deve essere considerata con la dovuta attenzione in quanto: “il discorso del carrello può essere anche un discorso pericoloso perché verrebbe a mancare il ricambio”. Il rischio si presenta quando la selezione dei prodotti, invece che diversificarli e mettere così in rilievo le peculiarità di ciascuno, si limita ad offrire una quantità di articoli analoghi: “E’ importante che gli oli siano tre, massimo quattro, differenziati tra Nord, Centro e Sud, in base all’uso cui è destinato”. Inoltre, non va dimenticato, per non confondere l’inesperto assaggiatore: “l’extravergine deve essere italiano”.
Accontentiamoci, per adesso, di provare a riconoscere ed apprezzare la nostra produzione di olio d’oliva che non è né poca, né di poco conto!

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