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SALONE OLIO EXTRVERGINE DI VERONA: FILIERA OLIVICOLA E GDO A CONFRONTO

L’offerta italiana di olio extra vergine di oliva è ancora oggi molto confusa: dal Salone internazionale dell’olio extravergine, Veronafiere promuove il dialogo tra filiera olivicola italiana e grande distribuzione organizzata con una tavola rotonda dal titolo “L’olio extra vergine di oliva … è solo una questione di prezzo?”, con la partecipazione del Ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno.

“Stiamo lavorando per mettere a regime il provvedimento legislativo sulle regolazioni dei mercati - ha assicurato Alemanno - ed attualmente è all’attenzione delle Camere. Non appena il Parlamento ci darà il via libera, avremo gli strumenti operativi per far decollare il settore dell’olio d’oliva insieme ad altri settori produttivi”.

Attualmente le offerte si presentano con una forbice di prezzi non comprensibili dai consumatori e i messaggi, le informazioni disponibili non sono sufficienti a soddisfare i fabbisogni di conoscenza. C’è il rischio reale di disinformare e diseducare il consumatore finale. La distribuzione insieme ai produttori e ai confezionatori può giocare un ruolo chiave per avvicinare i consumatori al prodotto e per restituire a questo nobile prodotto una dignità che le continue promozioni rischiano di calpestare. È la qualità il percorso all’interno del quale il settore olivicolo può trovare gratificazioni professionali ed economiche tali da alimentare un indispensabile processo di investimento e innovazione. In sua assenza ogni leadership del made in Italy rischia di essere compromessa.

“L’alleanza di filiera in Italia - ha riferito Ranieri Filo della Torre, direttore di Unaprol - è ormai improcrastinabile e può rappresentare una strategia vincente per contrastare la corsa inarrestabile dei nostri competitors stranieri che, Spagna in testa, stanno tentando di sottrarci la leadership del settore a livello internazionale”.
Sul fronte dei consumi, intanto, quello di olio di oliva è in continua espansione nel mondo ed è in costante aumento nei nuovi paesi consumatori lontani dal bacino mediterraneo. A supporto di questa espansione le sue proprietà nutrizionali e salutistiche che continuano a collezionare autorevoli conferme scientifiche in tutto il mondo. La stessa Fda, consapevole dei vasti benefici che la sostituzione dei grassi con l’olio di oliva apporterebbe alla salute degli americani, ha recentemente autorizzato di riportare tali proprietà in etichetta.
I consumi si stanno spostando verso le categorie del segmento a più alta qualità. Il processo è lento ma costante. Gli extravergini non sono più una categoria compatta, al loro interno è iniziato un processo irreversibile di differenziazione su aree tematiche legate all’origine, alla qualità, al gusto, al biologico, che stanno avviando un processo di segmentazione netta dei consumi.

In Italia il mercato dell’extra vergine confezionato sfiora oramai i 700 milioni di euro per un quantitativo di oltre 170 milioni di litri. Il più alto tasso di crescita si riscontra nelle nuove categorie di differenziazione dove biologico e soprattutto Dop segnano incrementi annuali dell’ordine rispettivamente del 22 e 37%.

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