Moderato ottimismo, grandi cambiamenti, tempi lunghi per recuperare perdite e danni e la convinzione che l’agroalimentare Made in Italy di qualità, incluso il vino, non perderà quote di mercato nei Paesi esteri. È il sentiment che emerge dal sondaggio rivolto a ristoranti di tutto il mondo, dalla Cina a Dubai, dalla Germania alla Francia, dal Messico a Singapore, dal Giappone alla Svizzera, dal Cile al Sudafrica, dalla Svezia alla Spagna, dal Libano all’Olanda, dal Regno Unito alla Repubblica Ceca, inseriti del circuito Melius, sia come World’s 100 Best Italian Restaurants che Italian Leading Restaurants.
Il 47% dei ristoranti si aspetta un futuro positivo, a breve termine, per la ristorazione a livello globale (con un 11% addirittura entusiasta). Per un terzo, invece, la percezione è negativa (molto negativa per l’8%) e il restante 19% si aspetta un futuro a breve termine né negativo né positivo.
A proposito della situazione nei rispettivi Paesi, i ristoranti italiani sono leggermente più ottimisti: la metà si aspetta un futuro positivo, incluso il 22% che lo vede molto positivo. Solo il 28% lo vede negativo o molto negativo, in diminuzione rispetto alla valutazione della situazione globale. Per il restante 22% dei ristoranti la situazione non cambierà molto.
Aspettative ancora più ottimiste al momento di valutare il futuro del loro stesso ristorante: il 56% lo vede positivo e un 31% addirittura molto positivo. Il 20% si aspetta un futuro a breve termine negativo o molto negativo (6%). Per un quarto del campione, invece, il futuro non sarà né negativo né positivo.
Un dato emerge chiaramente dal sondaggio: i ristoranti faranno cambiamenti e l’84% li sta già pianificando. Per il 36% saranno limitati, per il 42% saranno significativi e per l’11% saranno persino “radicali”.
In quanto tempo i ristoranti italiani all’estero pensano di recuperare perdite e danni dopo questa crisi? Secondo il 63% il recupero non sarà immediato: ci vorrà un anno (44%) o due (19%). Solo il 6% si aspetta di recuperare le posizioni perdute nel giro di appena qualche settimana mentre il 25% pensa che ci vorrà qualche mese.
Altro elemento confortante: per i ristoranti italiani nel mondo l’agroalimentare Made in Italy di qualità (incluso il vino) non perderà quote di mercato nei loro rispettivi Paesi come conseguenza della crisi del Covid-19. Per il 41% manterrà le stesse quote, per il 44% crescerà moderatamente o significativamente e solo il 6% si aspetta significative perdite di mercato.
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