Il Nebbiolo è un vino “pop”, come lo ha definito a WineNews l’anchorman italiano più amato dai giovani, Alessandro Cattelan. Eppure, unendosi al territorio delle Langhe e all’interpretazione del binomio vitigno-territorio da parte dei produttori, elemento fondamentale come hanno ricordato Angelo Gaja ed il presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco Matteo Ascheri, è capace di dare vita a vini tra i più identitari ed eleganti del mondo, ovvero Barolo e Barbaresco. Che, a New York, nel “Barolo & Barbaresco World Opening” n. 1 (nel 2021 si replicherà in Cina, ndr), il 4-5 febbraio, hanno portato sotto i riflettori e sotto alle luci di Times Square il made in Italy a 360, partendo dal vino, unito alla cucina del n. 1 al mondo, Massimo Bottura (che ha pensato un cocktail e tre piatti ad hoc per esaltare Barolo e Barbaresco), e alla musica del Il Volo. Una sinfonia di sensi, che ha conquistato oltre 100 palati della critica tutto il mondo che, ad Alba prima e a New York hanno degustato e giudicato le nuove annate, Barolo 2016 (che ha ottenuto un rating di 99,3 punti) e Barbaresco 2017 (98.1), ma anche il pubblico degli appassionati, con code lunghissime per accedere alla grande degustazione che, nel cuore di Manhattan, ha riunito oltre 200 produttori di Langa (e molti dei nomi più importanti del trade americano e della critica mondiale) sotto lo stesso tetto, a raccontare i loro vini e le 181 Menzioni Geografiche Aggiuntive (MGA), i “cru” del territorio, tra i più importanti d’Italia e del mondo. Un grande spot per il territorio (con la regia del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, di Sopexa e di Colangelo & Partners), che si è raccontato unito ma capace di valorizzare le tante diverse espressioni enoiche che lo animano, ma anche per il made in Italy intero, che si è chiuso ad Eataly Down Town, con un brindisi corale, sulle note di icone della canzone italiana come “O Sole Mio”, “Volare” ed il “Libiamo ne’ lieti calici”, cantati da Il Volo. Che, a WineNews, ha detto: “il nostro rapporto con il vino? Ci piace molto. Prendiamo il volo con il vino, beviamo Barolo a colazione”, hanno scherzato Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. “Battute a parte, oggi qui con il grande vino, la grande cucina e la musica c’è il made in Italy. Rappresentarlo è una grande responsabilità, cerchiamo di dare il meglio per rappresentarlo in giro per il mondo”. Come fanno, da anni, i produttori di vino delle Langhe e d’Italia, alfieri dell’italianità più bella ed amata in assoluto.
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