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Il lockdown non frena i consumi di grappa: nel 2020 export è cresciuto in doppia cifra

L’Europa si conferma ancora una volta il maggior importatore con la Germania capofila. Il cereale è la materia prima più utilizzata
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Grappa italiana, nel 2020 è cresciuto l'export, nonostante tutto

Sarà che i distillati hanno trovato un habitat naturale nel calore della propria casa e non necessariamente soltanto nei bar e nei ristoranti. Fatto sta che la grappa non ha perso il proprio appeal nemmeno durante la pandemia. A dirlo è Assodistil, su dati Istat 2020, in cui, nonostante l’emergenza sanitaria, la grappa made in Italy ha registrato un aumento del 13% nel valore dell’esportazione. Da evidenziare che la quasi totalità delle distillerie italiane (oltre l’83%) produce grappa, Indicazione Geografica che, nel 2020, ha rappresentato 69.000 ettanidri, con un lieve calo del 4% sul 2019. Malgrado la pandemia, l’impossibilità degli spostamenti e le frontiere chiuse, l’Europa dice sì alla grappa, confermandosi ancora una volta il maggior importatore con la Germania capofila.
Analizzando la grappa ai “raggi x” a crescere è la distillazione cerealicola con una lieve flessione del vino e materie vinose. Anche nel 2020, spiega Assodistitl, il cereale si conferma dunque la principale materia prima utilizzata per la produzione di alcol etilico, con quasi 700.000 ettanidri prodotti. Le acquevite di vino e grappa, ovvero i distillati realizzati con le materie prime derivanti dalla filiera vitivinicola, segna invece una flessione del 2%
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Nel complesso, la produzione totale di alcol etilico ed acqueviti registra un aumento del 3% sul 2019. Le importazioni di alcol etilico si sono attestano, invece, intorno ai 3.100.000 ettanidri, in aumento del 65% sul 2019 come diretta conseguenza alla forte domanda nel primo periodo di emergenza epidemiologica Covid-19. Stabile, invece, l’export che conferma, in linea di massima, i volumi dell’anno precedente: oltre 470.000 ettanidri di alcol etilico esportati, di cui l’83% destinato a Paesi dell’Unione Europea. A livello globale il 2020 registra 1 miliardo e 179 milioni di ettanidri di alcool di origine agricola prodotti con una lieve riduzione del 9% rispetto al 2019. Gli Stati Uniti sono i leader indiscussi con oltre 544.000 di ettanidri, pari al 46% della produzione mondiale. L’Europa detiene il 7% della produzione mondiale con Francia, Germania e Ungheria, tra i paesi capofila. Nel Vecchio Continente l’Italia rappresenta l’1,4% a livello produttivo con oltre 1 milione di ettanidri all’anno.

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