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Il maltempo fa crollare le stime della vendemmia 2024 in Francia: -22% sul 2023

Report al 1 ottobre pubblicato dal Servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura: soffrono un po’ tutte le regioni, Borgogna e Champagne comprese
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La vendemmia in Borgogna (credit: Vins de Bourgogne)

Segnali non positivi per l’attesa vendemmia 2024 della Francia, il principale produttore di vino al mondo per valore. Secondo le stime al 1 ottobre, pubblicate dal Servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura, e andate in ribasso rispetto agli ultimi rilevamenti, la produzione di vino nel 2024 è prevista a 37,5 milioni di ettolitri, in calo del 22% sull’anno precedente e del 15% sulla media quinquennale. Un calo dovuto alle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno colpito tutte le zone vitivinicole, comprese le più affermate come Borgogna e Champagne, ma anche “pop”, e questo è il caso del Beaujolais.
Pagheranno anche i vini destinati alla produzione di acquavite che aveva registrato un raccolto eccezionale nel 2023. In molti vigneti la fioritura è avvenuta in condizioni fresche e umide, con conseguente “coulure” (caduta di fiori e acini giovani) e “millerandage” (formazione di piccoli acini). E poi le perdite dovute al gelo, alla muffa e alla grandine, conseguenze delle precipitazioni di settembre, e, non a caso, in alcune regioni la raccolta è stata anticipata per limitare i rischi ed ulteriori perdite.
In Linguadoca-Rossiglione la vendemmia è quasi completa, la produzione viene rivista al ribasso a causa della bassa resa nell’Aude, nei Pirenei orientali e nella parte occidentale dell’Hérault, conseguenza del perdurare della siccità che ha indebolito le viti. E poi la muffa che ha ridotto il potenziale produttivo del Gard e nell’Hérault orientale. Le previsioni? Inferiori del 13% sullo scorso anno. Nello Champagne, la produzione sarebbe inferiore del 33% nei confronti del 2023 e del 14% sulla media quinquennale, a causa di muffe, gelate primaverili, grandine, scottature e pioggia a fine settembre. Non è andata benissimo nemmeno in Borgogna, con la muffa che ha causato perdite, soprattutto nella Côte d’Or, e la grandine che ha colpito i vigneti. Nel Beaujolais, la peronospora estiva ha causato perdite significative. La produzione di Borgogna-Beaujolais, nel suo complesso, sarebbe inferiore del 35% sul 2023. Tutto da valutare, considerata anche la situazione, difficile, del mercato attuale, se una produzione più bassa si tradurrà in un aumento dei prezzi.

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