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TENDENZE

Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021 tocca i 3 miliardi di euro: +2,1%

Anticipazione “Iri per Vinitaly”: Chianti, Lambrusco e Montepulciano d’Abruzzo sul podio. Crescono le denominazioni top, dall’Amarone al Brunello

Il mercato del vino nella Distribuzione Moderna, nel 2021, ha fatto registrare trend positivi ed interessanti, chiudendo l’anno con un giro d’affari complessivo di 3 miliardi di euro, in crescita del 2,1% a valore, nonostante un calo dei volumi commercializzati del 2,2%. Ottima la performance dei vini a denominazione (Docg, Doc e Igt), cresciuti dell’1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro: emerge dai dati anticipati dalla ricerca “Iri per Vinitaly” che sarà presentata l’11 aprile con i rappresentanti di Conad, Coop, Carrefour, Federvini e Unione Italiana Vini - Uiv (convegno n. 18 su vino e distribuzione moderna a Vinitaly, Verona, 10-13 aprile).
Tornando ai numeri, il totale vino ha accusato una vistosa flessione dei formati diversi dalla bottiglia da 0,75 (bottiglioni, brik, plastica, bag in box) che ha influenzato il dato generale. Notevole invece la performance delle bollicine, che crescono a volume del 17,9% e a valore del 20%. Va, comunque, sottolineato che le vendite di vino nella Distribuzione Moderna nel 2021 hanno beneficiato di un primo bimestre segnato ancora da un semi lockdown, e quindi da una posizione di vantaggio rispetto ad altri canali.
La classifica dei vini più venduti vede ai primi posti la tradizionale triade Chianti, Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, con ogni tipologia che vende tra i 10 e i 15 milioni di litri, ma con una flessione del Lambrusco (-6,7% a volume e -5,7% a valore) e un buono spunto del Chianti (+3,7% a volume e + 5,4% a valore).
Impressionante la crescita del Vermentino, quinto vino più venduto con una crescita del 21,9% a volume e del 25,5% a valore. Il pugliese Primitivo aumenta le proprie vendite a volume del 5,2% e dell’11% a valore, l’emiliano Pignoletto del 5,6% a volume e del 2,6% a valore, e il veneto Valpolicella del 15,9% a volume e del 16,9% a valore (incluso il Valpolicella Ripasso).

La classifica dei vini “emergenti”, cioè che hanno fatto registrare nel 2021 un maggior tasso di crescita a volume, vede sul podio il Lugana, prodotto tra Veneto e Lombardia, con aumento del 34%, i veneti Amarone della Valpolicella (+32%) e Valpolicella Ripasso (+26%), il Nebbiolo, sia del Piemonte che della Lombardia (+22%), il Ribolla del Friuli Venezia Giulia (+19%), il Sagrantino di Montefalco (+16%) ed il Brunello di Montalcino (+13%). Interessante anche la classifica delle bollicine con maggior tasso di vendita a volume: il primo posto va al Moscato, che cresce del 29%, non si ferma il Prosecco (+22%), il Fragolino spunta un buon +16%, il Muller Thurgau il +15%, l’Asti il +14% e il Brachetto il +12%.

A Vinitaly 2022 l’11 aprile Iri presenterà i dati completi della sua ricerca, oltre ai dati del mercato del vino nella Distribuzione Moderna del primo bimestre e alla prima metà di marzo 2022. Dati che si annunciano in territorio negativo, ma solo per via del confronto con un primo bimestre 2021 ancora molto influenzato dalla emergenza pandemica. Sarà anche illustrato l’andamento dei prezzi della bottiglia che, nel primo bimestre 2022, non ha mostrato scostamenti significativi, ma andranno valutate le conseguenze degli aumenti dei costi energetici e delle materie prime e del conflitto ucraino.

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