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IL MINISTERO DELLA SALUTE VARA L’ANAGRAFE APISTICA NAZIONALE. LA FAI: “DATA STORICA PER LA POLITICA SANITARIA DELLE API”

Mai più alveari clandestini, senza identità, residenza e titolo di proprietà. L’apicoltura, il più complesso allevamento zootecnico che le istituzioni siano mai state chiamate a normare - visto che un alveare è come una stalla in movimento, con dentro 50.000 “piccole mucche da miele” - avrà finalmente la sua anagrafe. Oggi 22 aprile 2010 è stato approvato il decreto 4 dicembre 2009 del ministero della Salute, recante “Disposizioni per l’anagrafe apistica nazionale”, istituita di concerto con il ministero delle Politiche agricole. Importanti le novità che vengono introdotte da questo attesissimo provvedimento: il proprietario dell’allevamento apistico sarà identificato dal codice Fiscale associato ad un codice identificativo; l’anagrafe apistica nazionale identificherà apicoltori e apiari esistenti su tutto il territorio italiano; le associazioni degli apicoltori sono incluse tra i responsabili del sistema di anagrafe apistica; ad ogni apiario dovrà essere associato un cartello identificativo.

L’istituzione dell’Anagrafe Apistica Nazionale - secondo il presidente della Fai - Federazione Apicoltori Italiani, Raffaele Cirone - costituisce un passaggio di storica valenza per la messa a regime di una politica sanitaria dell’allevamento zootecnico apistico. Esso rappresenta altresì un importante riconoscimento del ruolo delle associazioni apistiche, cui la legge n. 313/2004 per la Disciplina dell’Apicoltura, ha delegato la possibilità di intermediare i rapporti tra Sanità pubblica veterinaria e apicoltori associati”.

“Sta ora a noi organizzazioni di rappresentanza del comparto apistico - sottolinea Cirone - come a ciascun detentore/conduttore di api e a ciascuna associazione di apicoltori operante sul territorio, far sì che questo strumento renda a tutta la società i preziosi servizi per i quali è stato attivato: garantire la salute delle api e quella dei consumatori, contrastare la diffusione delle patologie apistiche, aggiornare i dati sul patrimonio apistico nazionale, monitorare i flussi delle risorse pubbliche, comunitarie, nazionali e regionali, assegnate al comparto apistico.

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