“Ita.Ca”, acronimo di Italian Wine Carbon Calculator, il primo calcolatore per il bilancio dell’anidride carbonica specifico per il settore vitivinicolo italiano, nato grazie allo Studio Agronomico Sata, guidato dal professor Leonardo Valenti, ed al supporto scientifico dell’Università Statale di Milano, è stato scelto dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, per rappresentare l’Italia nella commissione internazionale dedicata alla definizione del nuovo protocollo di calcolo dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. E, intanto, sono sempre più numerose le cantine che scelgono di intraprendere un percorso di sostenibilità e di produrre vini eco-friendly, nel rispetto dell’ambiente lungo tutta la filiera. C’è la Tenuta di Fontanafredda, nel cuore delle Langhe, che recentemente ha avviato il progetto ‘”Riserva bionaturale”, premiando così l’impegno profuso per ottimizzare il processo produttivo e ridurre l’impatto ambientale. E c’è Arnaldo Caprai, con il suo celebre Sagrantino di Montefalco, altra azienda attenta ai punti critici della produzione di una filiera che va dalla selezione dei cloni alla fase di imbottigliamento. In entrambi i casi, le aziende hanno poi scelto di misurare la propria “carbon footprint”, ovvero l’impronta di Co2, utilizzando proprio “Ita.Ca”. Senza contare l’adesione al progetto del Consorzio del Franciacorta, e di cantine come Berlucchi, Ca del Bosco, Barone Pizzini e Volpe Pasini, solo per citare alcune tra le più prestigiose.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024