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“IL MINISTERO STARA’ VICINO AGLI APICOLTORI” … VERSO LA PROCEDURA DI SOSPENSIONE DEI NEONICOTINOIDI, ACCUSATI DELLA GRANDE MORIA DELLE API. I COMMENTI: DA UNAAPI A LEGAMBIENTE, DAL PDL ALLA CIA, DA FAI A CONFAGRICOLTURA

Gli apicoltori italiani avranno il pieno appoggio del Ministero per le Politiche Agricole, soprattutto per cercare soluzioni al problema della moria delle api, che solo in Italia ha distrutto oltre il 40% degli alveari. Ad assicurarlo è stato proprio il Ministro Luca Zaia, in merito alla riunione del settore apistico, ieri a Roma, alla quale hanno partecipato le organizzazioni del settore, le organizzazioni professionali e i rappresentanti delle Regioni, insieme al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura.

“Il Ministero continuerà ad essere vicino agli apicoltori e a prestare la massima attenzione ai problemi e alle esigenze dell’intero comparto - ha dichiarato Zaia - . L’apicoltura è un settore importante sia per la produzione del miele, sia per la conservazione dell’ambiente naturale, dell’ecosistema e dell’agricoltura”.

A testimonianza di questo impegno è arrivata anche la prima azione concreta del Ministero, che proprio da oggi ha attivato le procedure per l’eventuale sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi, prodotti utilizzati per la concia delle sementi di mais, accusati dal mondo apistico di essere tra le principali cause di morìa delle api, e sui quali i senatori del Partito delle Libertà (Pdl) Alberto Balboni e Laura Allegroni hanno presentato un’interrogazione a Zaia, ricordando che “la produzione media nazionale è calata del 30% e la gravissima crisi minaccia un settore in cui operano ben 50 mila apicoltori con 1,1 milioni di alveari per un giro di affari di 60 milioni di euro”.

Un provvedimento accolto con favore dalle associazioni di categoria. Dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), che chiede “provvedimenti mirati a sostegno del settore, che conta una produzione di miele che supera le 15 mila tonnellate l’anno, per un valore monetario di 25 milioni euro”, e che denuncia l’utilizzo delle molecole tossiche anche per altri tipi di coltura oltre al mais (vite, pesche, susine, ciliegie), alla Fai (Federazione Apicoltori ItalianI), che ha sottolineato “come l’orientamento del Ministero possa rappresentare una svolta importante per la soluzione del problema”, fino a Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) e Legambiente, “che chiedono il blocco dei neonicotinoidi per arrestare la strage di api, e vogliono che i ministeri dell’Agricoltura e della Salute tutelino l’interesse pubblico e dimostrino autonomia rispetto agli interessi privati delle holding della chimica”.

Entro i prossimi 10 giorni, le parti interessate dovranno esprimere la loro posizione, in merito all’eventuale sospensione, fornendo dati scientificamente attendibili e motivazioni fondate giuridicamente: tutte le parti in causa - apicoltori, ricerca, Regioni, case produttrici e sementieri - questo in sostanza chiede il Ministero delle Politiche Agricole, dovranno assumersi le proprie responsabilità. Si vuole così evitare che la decisione “politica” della sospensione di tali molecole finisca per essere impugnata presso il Tar.

Il Ministero dell’Agricoltura, inoltre, riguardo alla posizione assunta di recente dalle Regioni, ha osservato come queste, finora, abbiano evitato di utilizzare la possibilità di vietare l’impiego di prodotti tossici per le api, come previsto dalla Legge 313/2004 per la disciplina dell’apicoltura.

Quello della moria degli alveari è un problema importante, che coinvolge non solo il settore apistico, ma tutta l’agricoltura, visto il ruolo fondamentale del lavoro delle api per tutto il comparto. Proprio per questo, alla fine della riunione coordinata dal capo di gabinetto del Ministero, Giuseppe Ambrosio, si è deciso di riconvocare il tavolo immediatamente dopo la pausa estiva, in modo da organizzare tutti gli strumenti di intervento disponibili e di attivare una serie di azioni di monitoraggio coordinate da tutti i componenti del tavolo.

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