Se gli spumanti italiani sono la categoria che ha tenuto in positivo i conti complessivi del settore negli ultimi anni, una parte del merito va alla crescita dei Metodo Classico, dalla Franciacorta al Trentodoc, dall’Alta Langa all’Oltrepò Pavese, dal recupero di territori storici come l’Asti, alla nascita, negli anni, di tante esperienze territoriali diverse con declinazioni di territorio più legate ai vitigni autoctoni, o a denominazioni e progetti più giovani, come quelle del Garda Doc o del “Trabocco”, marchio collettivo della spumantistica abruzzese, per fare qualche esempio, ma è fuor di dubbio che il motore che ha spinto la crescita sia nella “galassia Prosecco”, per volumi e per successo comunicativo e commerciale. E se il grosso, ovviamente, lo fa il Prosecco Doc (che dovrebbe chiudere il 2024 con imbottigliamenti in crescita del 7% sul 202w, a 660 milioni di bottiglie, secondo i dati anticipati da WineNews), insieme alla zona storica, quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, con le sue Colline Patrimonio Unesco (focus dell’ultimo numero, appena pubblicato, de “I Quaderni di WineNews”), che negli ultimi anni ha messo sul mercato, con costanza, poco più di 100 milioni di bottiglie all’anno, a crescere molto è stata anche la non più piccola denominazione dell’Asolo Prosecco Docg, che “registra un nuovo storico record, raggiungendo 30 milioni di bottiglie certificate. Un risultato straordinario per il Consorzio Vini Asolo Montello e per la denominazione, che mostra una crescita costante non solo quantitativa, ma anche qualitativa, con un progressivo aumento di valore del prodotto, obiettivo che il Consorzio si è dato da lungo tempo e che continuerà a perseguire”, comunica lo stesso Consorzio guidato da Michele Noal.
“Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto, merito dell’opera dei nostri produttori, che da anni si impegnano per far crescere la denominazione. Un lavoro corale importante, frutto delle numerose iniziative che nel corso del tempo hanno reso possibile questo risultato. L’Asolo Prosecco infatti ha saputo conquistare l’interesse della critica nazionale e internazionale, che ha assegnato ai nostri vini degli ottimi punteggi grazie all’impegno delle aziende che hanno creduto nei progetti di promozione del territorio e hanno investito sulla qualità”, spiega Noal.
Un fattore importante per la crescita della denominazione è il consolidamento e lo sviluppo dei mercati esteri: gli Stati Uniti rimangono il primo Paese per esportazioni, ma le bollicine asolane destano sempre più interesse anche in Giappone, dove il Consorzio ha portato in degustazione le sue etichette lo scorso novembre, nella tappa di Tokyo dello Slow Wine World Tour.
E così è, d’altronde, per tutti gli spumanti italiani, tanto che, delle più di 1 miliardo di bottiglie di bollicine italiane messe sul mercato nel 2024 (+7% sul 2023), la gran parte finisce nei mercati di tutto il mondo, e ben 351 milioni di bottiglie (di cui 255 nel mondo) saranno stappate solo in questi giorni delle festività di fine anno, secondo i dati dell’Osservatorio del Vino Unione Italiana Vini - Uiv e Ismea. Merito anche della diversità che la spumantistica italiana sa offrire, sempre più premiata anche dalla critica internazionale, come dimostrano i grandi risultati dell’Italia alla “Champagne & Sparkling Wine World Championships” 2024 di Tom Stevenson (che abbiamo riportato qui).
“I nostri vini - continua Noal – raccontano al mondo un luogo unico, un territorio di cui siamo fieri ambasciatori. Attraverso il calice abbiamo la possibilità di far conoscere il borgo di Asolo e il suo fascino, le meravigliose colline che lo circondano e le eccellenze enogastronomiche dei nostri luoghi. Sono le terre del Canova e del Palladio, nell’Abbazia di S. Eustachio Giovanni Della Casa scrisse il Galateo. Qui nascono anche i vini rossi del Montello e la Recantina, varietà coltivata localmente da secoli e salvata dall’estinzione grazie a un lungo lavoro di ricerca”.
Dopo un 2024 all’insegna del cambiamento, con il rinnovo delle cariche istituzionali e la costituzione di tre Commissioni - agronomica, tecnico-giuridica e promozione - il Consorzio Vini Asolo Montello si affaccia al 2025 con fiducia: “prenderemo parte alle principali fiere di settore (Vinitaly, Vinexpo e ProWein) e allo SloW Wine Tour negli Stati Uniti. Non solo: è in programma anche il rafforzamento delle attività di protezione delle denominazioni a livello internazionale. Vogliamo proseguire con sempre maggiore incisività nelle azioni di tutela e vigilanza, senza dimenticare la forte attività di formazione e informazione rivolta agli operatori e alle istituzioni che si occupano di enogastronomia e turismo nel nostro territorio”, conclude il Presidente Noal.
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