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GLIFOSATO E SEMENTI

Il “monopolio” sul mercato degli agrofarmaci e delle sementi della Bayer nel mirino della Coldiretti

Per l’organizzazione agricola l’Italia deve diventare un modello nella sicurezza alimentare, puntando sui Consorzi Agrari

Dopo i trattati internazionali e le importazioni di prodotti da Paesi in cui vigono leggi e regole ben diverse da quelle italiane ed europee, nel mirino della Coldiretti finisce la posizione dominante, sul mercato degli agrofarmaci, della Bayer che, dopo l’acquisizione della Monsanto, per oltre 60 miliardi di dollari, controlla insieme a ChemChina e Dowdupont il 75% del settore, e il 63% del mercato delle sementi, con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. Argomento sempre attuale, anche a qualche settimana dalla condanna della multinazionale ad un risarcimento miliardario per la morte di un giardiniere in California, un fatto che, ricorda la Coldiretti stessa, in Italia non sarebbe accaduto, perché è vietato l’uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”, grazie al decreto del Ministero della Salute in vigore dal 22 agosto del 2016.
L’Italia, secondo l’organizzazione agricola, deve porsi all’avanguardia nelle politiche di sicurezza alimentare nell’Unione Europea e fare in modo che le misure precauzionali introdotte a livello nazionale riguardino coerentemente anche l’ingresso in Italia di prodotti stranieri trattati con modalità vietate nella Penisola. Si tratta di una misura per garantire i primati acquisiti dall’Italia nella sicurezza alimentare ed ambientale confermati dall’ultimo rapporto del Ministero della Salute. In questo contesto, sempre secondo la Coldiretti, diventa evidente la necessità per l’Italia di rafforzare il sistema dei Consorzi Agrari che sono l’unica struttura degli agricoltori italiani in grado di sostenere la ricerca sostenibile e il potere contrattuale delle imprese agricole. Oggi i Consorzi agrari sono il riferimento di 300.000 aziende diffuse capillarmente su quasi tutto il territorio, comprese le aree più difficili, ed hanno esteso la propria operatività, dall’innovazione tecnologica ai contratti di filiera, dalle agroenergie al giardinaggio, dalla fornitura dei mezzi tecnici alla salvaguardia delle sementi a rischio di estinzione e, conclude la Coldiretti, possono vincere la sfida del futuro con nuovi investimenti la sfida della ricerca su nuovi prodotti sostenibili per la salute e l’ambiente, dell’agricoltura di precisione e dell’utilizzo dei big data.

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