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Il Sole 24 Ore / Rapporti

Alla conquista dei mercati esteri ... Olio & vino. Export in crescita del 19% e dell’8%... Vino e, soprattutto, olio sono i prodotti umbri che stanno conquistando i mercati internazionali, e dunque spingendo la bilancia commerciale della regione. Quest’anno la crescita sarà particolarmente brillante per le esportazioni di olio, che nei primi sei mesi del 2008 hanno segnato +19% in valore (sopra i 55 milioni) e che sono di gran lunga la prima voce di export agroalimentare regionale. Anche il raccolto in corso peraltro promette bene, con una previsione di aumento della produzione che darà linfa all’export.

Ma dietro l’olio stanno crescendo le vendite all’estero di vino, che nel 2007 si sono attestate a 27 milioni, e che nei primi sei mesi di quest’anno hanno messo a segno un brillante +7,7%. A trainare l’affermazione sui mercati esteri è la Docg Sagrantino di Montefalco, il vino “riscoperto” e salvato dall’estinzione vent’anni fa da Marco Caprai, della cantina Arnaldo Caprai, che ne è diventato l’ambasciatore oltre che il più famoso produttore. È stato proprio il Sagrantino a trainare gli investimenti vinicoli degli ultimi anni in Umbria, con una crescita che non ha precedenti: in un decennio, dal 1998 a oggi, i vigneti di Sagrantino sono passati da un centinaio di ettari ai 660 ettari del 2007, mentre le bottiglie, che erano poco più di 500mila, diventeranno 2,5 milioni già il prossimo anno, con un incremento del 25% rispetto al 2008.

È stata proprio questa crescita che ha spinto la Regione, su richiesta del Consorzio di tutela dei vini Montefalco, a sospendere temporaneamente, fino alla campagna 2008-2009, la possibilità di trasferire i diritti di reimpianto dei vigneti della zona Montefalco-Sagrantino e a bloccare l’iscrizione di nuovi vigneti alla Docg. L’obiettivo è quello di valorizzare la denominazione, evitando un eccessivo incremento della produzione, e dunque un surplus di mercato. Oggi le etichette di Sagrantino sono una quarantina (rispetto alle 7-8 di dieci anni fa) e soltanto negli ultimi 3 anni sono state rinnovate, ammodernate o costruite circa 30 cantine. Complessivamente il giro d’affari generato dai vini di Montefalco (Doc e Docg) supera i 25 milioni di euro, oltre all’indotto. La quota export del Sagrantino secco è pari al 30%; i mercati esteri più importanti sono Germania, Svizzera e Stati Uniti.

Come già successo ad esempio a Montalcino col Brunello, o a Montepulciano col Nobile, il Sagrantino ha in sostanza trainato il territorio verso uno sviluppo fondato sul legame del vino col turismo, coi prodotti tipici e le bellezze locali. E ha trainato anche il settore vinicolo umbro in direzione della qualità. Su quasi 16mila ettari vitati infatti (13.800 in produzione), l’Umbria vanta due Docg, 11 Doc e 6 Igt, per una produzione annua che si attesta intorno al milione di ettolitri. Il valore della produzione 2007 si aggira sui 65 milioni di euro, e rappresenta poco meno dll’8% della plv regionale. Negli ultimi sette anni la Regione Umbria ha investito nel settore vinicolo 27 milioni (sette per il miglioramento dei vigneti, il resto per il rinnovo delle infrastrutture), contribuendo all’impianto di 2.482 ettari di vigneti. “Ora abbiamo tutte le carte in regola per pulita- re a una maggiore internazionalizzazione dei mercati”, ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura. I dati dell’export sembrano dargli ragione.

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