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Il Sud Italia visto con gli occhi di un bambino oggi tra i più celebri wine writer: Robert V. Camuto

Il volume “South of Somewhere: Wine, Food, and the Soul of Italy” è un viaggio nel Meridione, che inizia da Vico Equense, città di origine della madre

Nel 1968, a 10 anni, un Robert bambino venuto dall’America “assapora” per la prima volta la vita italiana, trascorrendo la propria estate a Vico Equense, la città di origine della famiglia materna, circondato dai parenti nel ristorante di famiglia sul mare, ed innamorandosi per sempre del modo di vivere, dei ritmi, dei sapori e dei profumi del Sud Italia. Cinquant’anni dopo, vi ritorna sulle tracce della sua famiglia: il locale della sua infanzia non c’è più e Vico è molto cambiata, per la celebrità delle sue spiagge, e la nascita di tanti hotel e ristoranti che attraggono sempre più turisti stranieri. Ma guardando a fondo, la bellezza, il buon cibo, i legami familiari e la semplicità, convincono il Robert adulto, oggi tra i più celebri wine writer al mondo, che lo spirito del luogo non sia invece cambiato e che vi si possa condurre ancora uno stile di vita d’antan. È la storia autobiografica che Robert V. Camuto, corrispondente dall’Italia per “Wine Spectator”, racconta nel suo ultimo volume di prossima uscita “South of Somewhere: Wine, Food, and the Soul of Italy”, un racconto di viaggio nei territori del vino più importanti dell’Italia meridionale che inizia e finisce a Vico Equense, città della nonna materna dello scrittore americano, piccolo “Paradiso in terra” nella Penisola Sorrentina.
Del resto, è anche la capacità di riportare la memoria indietro nel tempo e custodire un ricordo, che ci fa amare così tanto anche il vino. “Assolutamente sì - dice Camuto a WineNews - ho tanti ricordi della mia prima volta a Vico Equense con la nonna, e tra questi ci sono anche i profumi ed i sapori del Sud Italia e del Mediterraneo. Oggi, quando assaggio un vino di quei territori, vi riconosco i profumi del mare ed i sapori della costa, ma anche tanti miei ricordi”. Territori che, secondo il wine writer “stanno vivendo un bel momento. Il “Rinascimento” del vino italiano è iniziato al Nord, 35 anni fa, e lentamente è arrivato al Sud. Oggi si possono produrre vini buoni in tanti territori, ma nell’Italia meridionale si sono coltivate uve ottime fin dall’antichità. Le ultime generazioni sono riuscite a far esprimere al meglio nei loro vini il terroir e tutta la loro qualità. Nessun altro territorio ha la varietà incredibile di gusti ed aromi come il Sud Italia. Una “magia” che si ritrova nel bicchiere”.
Oggi, Vico Equense, è anche un vero e proprio “epicentro” dell’alta cucina e dei prodotti della Campania, grazie a chef stellati come Gennarino Esposito ed al suo ristorante Torre del Saracino, che, con l’autore, condivide le radici nella “perla” della Penisola Sorrentina, ma non solo. Perché la sua famiglia è legata, attraverso il ristorante di quando era bambino, a quella di Vittoria Aiello, grande chef e pasticcera figlia d’arte, e l’“altra metà” della Torre del Saracino.
Lo spirito di cui parla l’autore (che, sulla prestigiosa rivista statunitense “Wine Spectator”, ha dedicato nel lockdown un articolo alla situazione del nostro Paese colpito dall’emergenza Covid, “Italian life in a Dark Hour”, la vita in Italia in un’ora buia, “un intero Paese chiuso per la pandemia. Cosa serve? Nervi saldi, e forse un ottimo bicchiere di vino ...”, invitando a consumare vino e prodotti italiani, ndr) si ritrova in una serie di “ritratti” lontano dalle descrizioni oggettive che troppo spesso caratterizzano il mondo del vino, ed in una Campania che diventa il punto di partenza per raccontare nel volume la ricchezza della viticoltura del Sud Italia, dalla Punta dello Stivale in Calabria all’Etna, dai territori terremotati dell’Abruzzo alla Puglia, dall’Umbria “dei Papi” alla Roma antica, dalla Costiera Amalfitna al Vulture in Basilicata. Tanti ritratti che nel volume (University of Nebraska Press edizioni, 1 ottobre 2021, pp. 280, in lingua inglese, prezzo di copertina $ 24.95) diventano uno solo: quello del Mezzogiorno d’Italia, terra di grandi vini e affascinanti territori, prodotti antichissimi e materie prime eccezionali, e di luoghi di incredibile bellezza, che, nonostante i suoi “mali” e le sue contraddizioni, conserva tutto il suo fascino, visto anche dagli occhi di un bambino.
“È importante saper raccontare e comunicare tutto questo - spiega Camuto - ma ci vogliono le persone giuste al momento giusto. Così è stato, per esempio, per l’Etna dove, all’inizio degli anni Duemila, si è concentrata la presenza ed il know how di produttori della Sicilia, arrivati da altri territori d’Italia ma anche d’Europa, riusciti a creare un’immagine molto potente del territorio che lo ha portato alla ribalta. Ma questo sta avvenendo anche in altri territori italiani, come il Vulture, l’Abruzzo e la Campania. Ma ci vuole tempo, bisogna raccontare e raccontare, per far sì che le persone vengano a visitare questi luoghi e tocchino con mano le nostre storie”.
Il volume sarà presentato dall’autore il 18 ottobre al Rizzoli Bookstore a New York, cui seguirà, conclude Camuto, “la prima di una serie di cene, con vini da sogno”.

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