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IL TEMPO

A ogni partito un vino, al Pdl l’Amarone ... Se il centrodestra fosse un vino sarebbe un appagante Amarone, il centrosinistra un vivace e ritmato Lambrusco e i partiti del centro i vini della Capitale per eccellenza, quelli dei Castelli Romani. Il Movimento 5 Stelle non può che far pensare ad un’etichetta dallo spiccato carattere “made in Liguria”, così come “Rivoluzione Civile” dell’ex pro, di Palermo ad un generoso e solare vino di Sicilia. E il sondaggio, scherzoso, fatto dal sito che si occupa di vini www.winenews.it realizzato consultando 1034 “enonauti”, cioè appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web. Ci sono anche i consigli ai leader su quale vino usare per brindare in caso di vittoria: champagne per Berlusconi, seguito dalla “Passerina”. “Bollicine” made in Italy, come il Trentodoc e Franciacorta, per il premier Monti. A Bersani è invece consigliato il Lambrusco, giusto richiamo alla sua terra, mentre Beppe Grillo dovrebbe brindare con uno Sciacchetrà o un vino a base di Bianchetta Genovese o Pigato ligure. Oppure ancora Asti e, come terza scelta, il nettare dell’omonimo vitigno siciliano, il Grillo. I consigli per Ingroia? Per i wine lovers dovrebbe brindare con i vini della sua Sicilia, in testa quelli dolci dell’Isola, Marsala e Passito di Pantelleria. Nell’accostamento tra un vino e le coalizioni per il centrodestra alla fine l’ha spuntata l’Amarone seguito, a pari merito, dal Barolo, dal Franciacorta e dal Pro secco. Per il centrosinistra, sarà per storia politica, sarà perla provenienza dei suo leader, è il Lambrusco a rispecchiare più di tutti le caratteristiche della coalizione, seguito, a pari merito, dal Chianti Classico e dal Brunello di Montalcino. Sempre vini che arrivano dai terroir “rossi” della Toscana. Per il centro gli appassionati indicano i vini dei Castelli Romani, ma anche il Pagadebit, il bianco di Romagna, scelto forse più ironicamente per il suo nome che per le sue caratteristiche, visto il ruolo di risanatore delle casse dello Stato dal candidato Mario Monti nel Governo tecnico. Il centrosinistra e Pier Luigi Bersani sono inscindibili e, allora, anche per il brindisi della vittoria, gli eno-appasionati suggeriscono Lambrusco. Bollicine anche per Mario Monti, con al primo posto il Trentodoc, seguito da Franciacorta e Champagne. Ma c’è anche chi, infine, visti i tempi di dibattiti, ma anche di austerity e spending review, consiglia un simbolo di convivialità, quotidianità e rapporto qualità/prezzo: un bel vino da tavola per tutti.

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