Il trend del bio non si arresta: anche in Francia, come in Italia, la superficie coltivata cresce

Se ormai la svolta green nel carrello della spesa è appurata, e non si parla più solo di “moda” o trend, è ancora forse sottovalutata la parallela “rivoluzione bio” nel calice, dei wine lovers italiani e non solo. I dati di Infoscan Census registravano un +18% nelle vendite nel 2018 rispetto all’anno precedente di vino biologico, raggiungendo quota 4,94 milioni di litri venduti nella grande distribuzione a livello nazionale. E i numeri che arrivano dalla Francia sembrano solo confermare che si tratti di una tendenza che coinvolge i calici di molti Paesi anche al di fuori dei confini nazionali. Nel 2018, secondo i dati del National Observatory of Organic Agriculture at Agence Bio riportati su Vitisphere, il territorio dedicato alla viticoltura biologica ha raggiunto i 94.020 ettari, un incremento quindi del 20% sull’anno precedente, portando così la coltivazione enoica biologica a rappresentare il 12% del totale nazionale. Inoltre, sempre nel 2018, sono stati 13.968 gli ettari che hanno iniziato il primo anno di coversione a bio, il 61% in più rispetto al 2017. E, nella stessa direzione va il Belpaese, con i vigneti coltivati a biologico e in conversione in ascesa e attualmente a quota 105.384 ettari: 70.791 biologici e 34.593 in conversione, secondo il Sinab 2018. Il 12% della superficie totale è coltivata a biologico garantendo una produzione complessiva di 500 milioni di litri di vino (analisi Coldiretti su dati Federbio) con le stime che dicono come le superfici “al naturale” siano raddoppiate negli ultimi cinque anni in primis grazie Sicilia, Puglia e Toscana che guidano il podio delle Regioni con maggiore superficie biologica a vigneto, occupando quasi i due terzi del totale nazionale.