Il focus sul mercato tedesco, fondamentale per i consumi di vino, ma anche sui Paesi del Nord Europa e uno sguardo importante verso l’Asia, con i produttori di tutto il mondo, dall’Italia leader in Germania (con esportazioni, nei primi 11 mesi del 2018, per poco meno di 500 milioni di litri e 886 milioni di euro, dati Ice, ndr) alla Francia Paese partner, passando per la stessa Germania, l’Austria, gli Usa, la Svizzera, la Spagna, il Portogallo, l’Australia, il Brasile, l’Argentina, il Sudafrica, la Cina, il Giappone, ma anche curiosità come la Bolivia: il mondo del vino è di scena a ProWein, una delle principali fiere enoiche internazionali, a Düsseldorf, da 17 al 19 marzo, con uno spazio sempre più grande nella Messe Düsseldorf , ma anche, sempre più, eventi in città, non solo con le iniziative di “ProWein Goes City”, ma anche con tante iniziative di singole cantine.
Si parte, però, già da sabato 16 marzo, con la ormai consueta degustazione dei “Tre Bicchieri”, firmata dal Gambero Rosso, in fiera, e con i prestigiosi “Excellence in wine & spirit”, i premi assegnati dalla celebre rivista Meiningers (Hotel InterContinental), dove un tocco di Italia ci sarà sicuramente, grazie alla partnership con l’Istituto del Trentodoc. Le bollicine trentine bagneranno anche il brindisi del “The Winemakers’ Winemaker Award 2019”, il prestigioso premio assegnato dal The Institute of Master Of Wine e dal magazine Uk “The Drink Business”, uno dei tanti appuntamenti in programma domenica 17 marzo, giornata di apertura vera e propria della fiera, che se vedrà l’Italia tra i Paesi più rappresentati, ha quest’anno, nell’edizione che celebra i 25 anni, la Francia come Paese partner, all’insegna del motto “Made in France Made with love”.
E se la giornata si aprirà con la conferenza stampa del Comité Champagne, che da ProWein presenterà i dati dettagliati sul mercato 2018, tanti saranno i momenti targati Italia. A partire dalla premiazione dei vincitori del Concours Mondial du Sauvignon 2019, promossa dall’Ersa del Friuli Venezia Giulia, alle tante degustazioni dedicate al Belpaese.
A partire da quelle della De. Sa., l’Associazione dei Sommelier tedeschi (in molti casi guidate da Veronika Crecelius, corrispondente dall’Italia per Meininger), che saranno dedicate ai migliori vini da vitigni autoctoni italiani, ai bianchi meno conosciuti d’Italia, ma anche alle rarità e alle vecchie annate che saranno presentate direttamente dai produttori, e ancora ai 100 anni de La Scolca, tra le cantine top di Gavi, ma anche alle diverse espressioni di Sangiovese firmate da cantine come Felsina, Fontodi, Tenuta Selvapiano (degustazione guidata dall’enologo Franco Bernabei), ai 60 anni di Monte del Frà, tra le realtà più rappresentative del Custoza, senza dimenticare la verticale dedicata ad uno degli spumanti icona del Belpaese, il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore (guidata dal Master of Wine Frank Smulders), per finire con il “party” in stile veneto, a base di Lessini Durello, Soave, Valpolicella e Amarone. Tante anche le degustazioni italiane firmate dalla rivista “Vinum”, che, nella prima giornata, saranno dedicate alla Vernaccia di San Gimignano, ai vini della Maremma Toscana, al Lugana, all’annata 2014 del Brunello di Montalcino, ai vini d’Abruzzo, al Nero di Troia dalla Puglia e al Lambrusco nelle versioni di Sorbara, Grasparossa e Reggiano.
Tante le iniziative firmate anche dai Consorzi del vino italiano, con le degustazioni firmate dal Consorzio dei Vini della Valpolicella, che spazieranno tra diverse zone e annate, a quelle del Consorzio dell’Alto Adige, dedicate ai vini di montagna, da quella firmata dal Consorzio del Soave, dedicata ai “cru” del bianco veneto, e poi, ovviamente, il Prosecco Doc, con degustazioni tematiche dedicate al “Dove”, al “Come” e al “Perchè” del successo delle celebri bollicine italiane (che si ripeteranno anche il 18 ed il 19 marzo). Tra le iniziative da segnalare, firmate dagli importatori, quelle di Consiglio Vini, tra i principali player del vino italiano in Germania, con i focus dedicati a Lungarotti, Argiolas e Isole e Olena.
Ma non mancheranno curiosità di stampo internazionale: dalla presentazione del nuovo Diploma di 4 livello del Wine & Spirit Education Trust, alla degustazione dedicata ai diversi bicchieri per lo Champagne firmata da Pommery, passando per il focus sulla sostenibilità del servizio del vino nei locali firmato da Meininger. Mentre, in chiusura della giornata del 17 marzo, allo Steigenberger Hotel, saranno svelati i “World Most Admired Wine Brands 2019”, selezionati dalla rivista inglese Drinks International.
Lunedì 18 marzo, invece, uno degli appuntamenti da non mancare sarà il grande banco di assaggio dell’annata 2016 di Bordeaux, firmato dall’Union des Grands Crus de Bordeaux, con i vini di oltre 100 Chateaux in degustazione. Mentre, sul fronte italiano, uno dei topic sarà la verticale dedicata al mito Sassicaia della Tenuta San Guido, firmata ancora dalla Desa che, tra le altre cose, proporrà anche un focus sulle Doc e le Docg del territorio veronese.
E se da Consiglio Vini sotto i riflettori ci saranno i vini dell’Etna firmati da Tasca d’Almerita, e le etichette top de Le Pupille, dalla Maremma, al Prowein Forum sarà al centro dell’attenzione il Piemonte, tra Barolo, Barbaresco, Asti e Vermut. Dedicata alla capacità di invecchiamento dei grandi vini italiani, dall’Amarone della Valpolicella al Brunello di Montalcino al Barolo (con annate dalla 1999 alla 2008) la degustazione firmata da Italia del Vino Consorzio (realtà che mette insieme 20 realtà di primo piano del Belpaese enoico (Castello Banfi, Bisol1542, Cà Maiol, Cantina Mesa, Cantine Lunae, Casa Vinicola Sartori, Di Majo Norante, Drei Donà, Duca di Salaparuta, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi Antonio e Nicodemo, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Ronchi di Manzano & C., Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento e Zonin1821), mentre sarà guidata da Eros Teboni, “Best sommelier in the World 2018” per la Worldwide Sommelier Association, la verticale dei vini della griffe toscana Monteverro dei coniugi tedeschi Giulia e Georg Weber, realizzati da uno dei più grandi enologi del mondo Michel Rolland.
Ci saranno poi, ancora una volta, le degustazioni firmate da Vinum, dedicate ai rosè italiani, al Morellino di Scansano, ai vini delle Cooperative, al Nobile di Montepulciano, ai Vini d’Abruzzo e al Negroamaro di Puglia. Protagonisti, ancora, il Consorzio della Valpolicella, con focus sulle differenza tra Valpolicella Superiore, Ripasso e Amarone, ed il Soave, mentre Meiningers si concentrerà sui grandi rossi italiani, tra Barolo, Chianti Classico e Nero d’Avola.
Una giornata, il 18 marzo, che sarà dedicate anche alle donne, con la degustazione dedicata ai vini più importanti del mondo firmati da winemaker donne, selezionati da Falstaff, e alle giovani più talentuose da tenere d’occhio secondo il Wset. Ma sarà anche la giornata di presentazione della “Milano Wine Week” (atteso anche il Ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio). In chiusura di serata anche l’appuntamento firmato Ferrari, che festeggerà a Düsseldorf il premio come “Cantina dell’anno” del Gambero Rosso.
Il 19 marzo, invece, la Desa mette sotto i riflettori i vini rosati d’Italia e del mondo selezionati al Pink International Rosé Festival di Cannes, ma soprattutto una grande verticale lungo 40 anni di Amarone della griffe Romano Dal Forno. I grandi vini di Tua Rita e di Petra (Gruppo Terra Moretti) saranno al centro delle iniziative di Consiglio Vini, mentre Vinum si concentrerà ancora sui rosati italiani, sul Primitivo di Puglia, ma anche sui rossi da vitigni autoctoni da Piemonte, Toscana e Sicilia. Soave protagonista in due momenti diversi, dalla degustazione firmata dal Consorzio del Soave a quella by Wset, che metterà il bianco veneto in comparazione con altri grandi bianchi del mondo.
Ma tante, nella tre giorni di Düsseldorf , saranno anche le degustazioni e gli approfondimenti dedicati ai vini di tutto il mondo, dalla California all’Oregon e allo Stato di Washington dagli Usa, al vino Koshu dal Giappone, dai grandi Porto dal Portogallo ai vini della Rioja dalla Spagna, dalle produzioni delle alture di Cile e Argentina ai vini da vecchie vigne del Sud Africa, andando alla scoperta della produzione della Bolivia e della Moldavia, solo per fare degli esempi di quella che, a tutti gli effetti, è una delle più grandi fiere mondiali dedicate al vino.
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