
Le passeggiate dei produttori tra i filari, nella campagna disegnata dai vigneti, per la raccolta dei primi grappoli, dove è già iniziata, o per capire il momento giusto per dare il via alle vendemmia. Scenario comunque, in queste settimane, a tantissimi borghi d’Italia. Ma ci sono alcuni in cui, al momento della vendemmia, fuori le mura, si intrecciano le feste, i riti, le rievocazioni religiose e laiche, “intra moenia”. E tra le terre più celebri del vino, l’esempio più famoso è quello della “perla” del Rinascimento, Montepulciano, terra del Vino Nobile - e di quel Poliziano che fu poeta, umanista, nonché precettore dei Medici e segretario personale di Lorenzo il Magnifico (uno degli artefici del Rinascimento in Toscana e il vero principe umanista, ndr) - dove mentre le botti nelle cantine iniziano o aspettano di ricevere i primi mosti, tra le mura antiche, sulle strade e tra i palazzi di straordinaria bellezza, tra colori di bandiere e popoli in festa, torneranno a rotolare quelle scelte per la festa del “Bravìo delle Botti”, la competizione tra gli spingitori di botti delle Contrade, con arrivo nella meravigliosa Piazza Grande, in calendario domenica 31 agosto. Ma ogni festa che si rispetti ha al centro la convivialità della tavola e dei brindisi. Ed ecco che se venerdì 22 agosto, in Piazza Grande, tornano le “Cantine in Piazza”, evento firmato dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, in collaborazione con il Magistrato delle Contrade, che vedrà le cantine del territorio creare un cerchio nella piazza offrendo in degustazione, l’evento enogastronomico centrale sarà “A tavola con il Nobile” (edizione n. 23), il premio enogastronomico, ideato dal giornalista del Tg2 Bruno Gambacorta, anche questo promosso dal Consorzio, in collaborazione con il Magistrato delle Contrade del Bravìo delle Botti, e che andrà in scena sabato 23 e domenica 24 agosto. A partire da quei giorni, e per tutta la settimana successiva, nelle otto contrade della città, sarà possibile per tutti degustare il piatto in gara abbinato al Vino Nobile di Montepulciano.
Un premio, “A tavola con il Nobile”, che, negli anni, ha dato la possibilità di recuperare oltre 200 ricette della tradizione, riportando alla luce il lavoro delle massaie e tramandando la tradizione gastronomica di un tempo. In una terra, Montepulciano, dove tutto, o tantissimo, ruota intorno al suo storico vino, già cantato da Sante Lancerio, cantiniere di Papa III Farnese, secondo cui il Vino di Montepulciano era “perfettissimo”, ma anche da Francesco Redi, medico e naturalista (di cui nel 2026 anche Montepulciano celebrerà il 400 anni dalla nascita), che già nel 1685 nel “Bacco in Toscana” scriveva che “Montepulciano d’ogni vino è Re”, in quella che sarebbe stata la prima Docg d’Italia, come testimonia la fascetta “AA 000001”, la n. 1 in assoluto. E dove anche il Bravìo, con tutte le espressioni della festa e delle sue Contrade, incarna la vita di Montepulciano, nel tempo e nei suoi diversi aspetti, di cui, chiaramente, il vino è protagonista, nella sua essenza più vera, popolare e conviviale, accompagnando i piatti della tradizione nelle tavolate delle Contrade e nei brindisi dei contradaioli. Un modo per immergersi nella più autentica tradizione italiana, non solo ma anche attraverso il mondo del vino, in una delle città più belle d’Italia, tra le culle del Rinascimento e dell’arte italiana.
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