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“GO! 2025”

“Il vino è uno strumento di dialogo, proprio come l’arte”: parola di Robert Princic e Matjaž Četrtič

Viticoltori-simbolo del Collio italiano e sloveno, con le cantine Gradis’ciutta e Ferdinand, inaugurano insieme il parco artistico “Ars Sine Finibus”

Nel 2025, Gorizia e Nova Gorica sono, insieme, la prima “Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera”, sotto il segno di “Go! 2025”, un programma nato per valorizzare il patrimonio comune, le culture intrecciate e le storie condivise di due città che, pur appartenendo a due Stati diversi, rappresentano da sempre un’unica anima nel cuore della Mitteleuropa. Un contenitore multiculturale nel quale nasce anche “Ars Sine Finibus”, un progetto artistico transfrontaliero voluto dalle aziende Gradis’ciutta di Robert Princic e Ferdinand di Matjaž Četrtič - partner anche in “Sinefinis”, il progetto enologico di collaborazione tra viticoltori italiani e sloveni, avviato proprio dalle due cantine - per trasformare i vigneti del Collio e del Brda in un parco d’arte permanente, grazie ad installazioni realizzate da giovani artisti di Italia e Slovenia, che sarà inaugurato il 5 settembre a Gradis’ciutta a San Floriano del Collio.
Artisti che, provenienti dai due lati della frontiera italo-slovena, superata simbolicamente e, al contempo, concretamente, attraverso la forza espressiva dell’arte e della cooperazione, hanno lavorato insieme, per immaginare un futuro sostenibile attraverso materiali naturali e linguaggi creativi, fondendo arte, territorio, sostenibilità e memoria storica. L’obiettivo continua ad essere, infatti, quello di “abbattere un confine che, in fondo, non è mai esistito davvero, se non sulle cartine: è questo che facciamo ogni giorno, nella nostra viticoltura, nei rapporti con le famiglie italiane e slovene con cui condividiamo i filari, e ora anche con l’arte - spiegano Robert Princic e Matjaž Četrtič - siamo orgogliosi di essere partner, ancora una volta, per “Ars Sine Finibus”. Sostenere i giovani e contribuire alla cultura transfrontaliera è per noi una responsabilità, ma anche un’opportunità. Nel corso del 2025 continueremo ad aprire le nostre porte a progetti culturali grazie a Go!2025, perché crediamo che il vino possa essere strumento di dialogo, proprio come l’arte”.
Un progetto curato dal gallerista Salvatore Marsiglione - e realizzato anche grazie al sostegno del Fondo per piccoli progetti Go!2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia, che si propone di che coinvolge le due zone “gemelle” di Collio e al Brda - che si compone di due installazioni immersive che rendono omaggio alla terra e alla poesia, partendo da un simbolo semplice: l’acino d’uva, concepito come “casa del linguaggio”. Queste due installazioni sono “So(g)no”, due grandi sfere multisensoriali in acciaio ecosostenibile Cor-Ten, di Marco Nereo Rotelli, artista la cui fama internazionale è nota per la sua capacità di fondere poesia, luce, musica e materia, nelle quali si può entrare ammirando gli acini illuminati che evocano un messaggio di unità tra nazioni e uomini. Sempre all’interno, ci sono anche le opere di Giorgio Celiberti, celebre artista friulano rinomato a livello internazionale, che presenta una serie di 25 ceramiche che vanno a creare una “Via Lucis”, che dall’informale diventa forma naturale, celebrando così l’unione e la fusione tra l’arte internazionale e la cultura del territorio. Di grande rilievo, poi, è il contributo all’opera del professor Riccardo Valentini, scienziato Premio Nobel per la Pace con l’Ipcc-Intergovernmental Panel on Climate Change, l’organismo scientifico delle Nazioni Unite incaricato di valutare i cambiamenti climatici, tra i pionieri delle misurazioni del flusso di carbonio terrestre, che ha coordinato una rete globale di oltre 600 torri di flusso (Fluxnet) collocate in diversi ecosistemi del mondo, ed autore principale del “Rapporto speciale” Ipcc sui cambiamenti climatici. Qui, interviene in “So(g)no” con il sistema “Tree talking” da lui brevettato, installato sulle viti piantumate in prossimità delle sfere, generando una sinergia tra l’uomo e la terra, generatrice della vite e della vita. Quindi, la musica diffusa nelle sfere, che porta la firma di Alessio Bertallot, noto conduttore radiofonico, musicista e dj, con la sua opera sonora “Remota”, nella quale le poesie dei poeti Aleš Šteger (Slovenia) e Valerio Magrelli (Italia) sono disperse, immerse e frammentate: tra lampi di voci da profondità poetiche, percettibili appena come comunicazioni umane tra luoghi lontani, “Remota” è un’allusione all’“Era dell’Intossicazione Ermetica”, che ci allontana dal centro, dalla concentrazione sul senso della vita e ci obbliga in un labirinto di confini, un lavoro di registrazione e composizione presentato in anteprima mondiale.
In occasione del vernissage, infine, con Andro Merkù, conduttore Radio Monte Carlo e profondo conoscitore del territorio, saranno premiati anche i vincitori di un concorso dedicato agli artisti under 35.

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