Il vino più buono del mondo. Quello made in Usa. A dirlo, con buona pace di Italia e Francia, convinte di dividersi non solo il primato quantitativo, ma anche quello qualitativo, è una curiosa ricerca di Sofitel, catena di alberghi di lusso francese del gruppo Accor, con oltre 120 location in tutto il mondo, che ha incrociato i livelli di produzione (dati Oiv), di export (WorldsTopExports.com) e i giudizi (da Vivino, la app più diffusa tra i consumatori di vino, ndr) sui vini dei primi 20 Paesi produttori. Ebbene, dalla classifica dei punteggi, emerge che i vini degli Stati Uniti, con un punteggio medio di 82,6, sono davanti, per pochissimo, a quelli di Francia (82,3) e del Belpaese (81,1). Un podio che la spunta sui competitor per pochi decimali, visto che si sono ben 9 Paesi racchiusi tra gli 80,9 e gli 80 punti di valutazione media dei vini, che sono, nell’Ordine, Nuova Zelanda, Germania, Austria, Bulgaria, Sudafrica, Portogallo, Spagna, Austria e Argentina. Tra i 79,7 ed i 77,8 punti, invece, seguono Svizzera, Grecia, Cile, Brasile, Romania, Turchia e Ungheria, mentre più staccata, a 69,5 punti di media, c’è la Cina.
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